Primario Oncologia, c’è un ricorso al Tar

Arriva da un concorrente al concorso. Rischia di essere rinviato l’arrivo del nuovo direttore
ospedale san martino
ospedale san martino

BELLUNO. Giochi ancora aperti per la direzione dell’unità operativa complessa di Oncologia all’ospedale di Belluno. Dopo la nomina da parte del direttore generale Pietro Paolo Faronato del nuovo primario nella persona di Fable Zustovich, medico allo Iov di Padova, un concorrente del concorso pubblicato dalla stessa azienda sanitaria bellunese ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Questo significa che il primario designato potrebbe decidere di rinviare l’entrata in servizio al San Martino (prevista per dicembre) a data da destinarsi, ovvero quando la querelle sarà stata sciolta. In questo modo resterebbe vacante una apicalità importante.

A presentare il ricorso è stato il dottor Domenico Errante che, assistito dagli avvocati Carnelos e Pinello, ha chiesto l’annullamento della graduatoria per il conferimento dell’incarico di direzione dell’Oncologia di Belluno, mettendo in discussione i criteri di valutazione dei curricula e quindi i relativi punteggi assegnati.

Come si ricorderà, il 23 ottobre scorso il dg Faronato aveva nominato Fable Zustovich, dopo che la commissione esaminatrice aveva scelto una rosa di tre candidati; tra questi l’attuale dirigente dell’Oncologia di Feltre e un medico che lavora nel reparto specifico al San Martino.

A portare il direttore generale a scegliere Zustovich erano state alcune considerazioni in merito alle sue competenze, ma anche alla necessità di collegare sempre di più la struttura ospedaliera bellunese con centri di eccellenza e di ricerca come lo Iov padovano, «una struttura all’avanguardia», si legge nelle motivazioni, «quindi l’esperienza dal medico maturata in questo ambito gli consente di acquisire livelli di competenza clinica molto elevati nell’ambito della specialità oncologica, coerenti con il profilo individuato dal bando di selezione. L’incarico di direzione dell’unità operativa oncologia dotata di sei posti letto, richiede un comprovato ed elevato livello di esperienza e competenza clinica nella specialità oncologica e in particolare», scriveva Faronato, «competenza nella diagnosi e cura di tumori solidi con conoscenza dei trattamenti più adeguati, conoscenza di altri tipi di tumori, un aggiornamento sui trattamenti terapeutici, ma anche capacità di sviluppare e promuovere strette collaborazioni per la gestione di percorsi multidisciplinari e multiprofessionali con i reparti coinvolti», caratteristiche che sono state individuate in Zustovich.

Per sostenere la scelta, l’Usl ha deciso di costituirsi in giudizio di fronte al Tar, conferendo il mandato alla professoressa avvocato Chiara Cacciavillani del foro di Venezia. (p.d.a.)

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