Primo maggio, i sindacati rivendicano la pace per garantire il lavoro

Al Parco Città di Bologna a Belluno un manipolo di lavoratori ha celebrato così la ricorrenza della giornata. «Uniti affronteremo le nuove sfide”

BELLUNO. La guerra e le sue ricadute sull’economia e sulle tasche dei cittadini, i diritti del lavoratori, il governo dei cambiamenti del mondo del lavoro. Sono questi i temi trattati dai sindacati questo Primo maggio nella manifestazione svoltasi al Parco Città di Bologna di Belluno.

Un piccolo manipolo di sindacalisti e di lavoratori, a causa anche del tempo incerto, si sono dati appuntamento nel parco per celebrare questa ricorrenza che mai come oggi diventa fondamentale.

Ad aprire la serie di interventi il segretario della Camera del lavoro provinciale, Mauro De Carli che ha puntato l’attenzione  sui problemi della guerra in Ucraina, sulle battaglie per la libertà e per la pace, “valori della nostra Costituzione”, ha ribadito De Carli, ricordando poi come nel mondo ci siano tante altre guerre che forse non sono così al centro del dibattito come quella in Ucraina. “Guerra in cui abbiamo purtroppo veduto l’inesistenza della forza diplomatica europea nel cercare dei percorsi di pace”.

Infine, De Carli è tornato sui temi dei rincari delle bollette, della difficoltà delle persone a sbarcare il lunario in queste condizioni e della necessità quindi di andare a rivendicare un maggiore potere d’acquisto per i lavoratori ma anche per i pensionati. 


A parlare di altre vittime oltre a quelle della guerra, e cioè quelle sul lavoro è stato Marco Frezzato della Uiltec provinciale che ha richiamato all’unità e al coraggio del sindacato  in questi momenti difficili che stiamo attraversando. Frezzato ha parlato delle emergenze che da due anni stanno tenendo sotto scacco il lavoro e i lavoratori a cominciare dalla pandemia e ora alla guerra che “porterà ad un aumento dei prezzi che renderà difficile la vita sia per il lavoratore che per  le imprese”. Ed è in questi momenti che la sicurezza sul lavoro diventa un elemento importantissimo. “Purtroppo molte restano le vittime sul lavoro ma anche gli infortuni e per questo dobbiamo fare in modo di eliminare questi incidenti. Ma dobbiamo eliminare anche il precariato”, ha continuato Frezzato, “che è una condizione disastrosa di grande discriminazione specialmente nei confronti delle donne”.

E sugli incidenti sul lavoro il moderatore della manifestazione, Maurizio Cappellin della segreteria dei pensionati della Cisl Belluno Treviso, ha lanciato l’idea di istituire una giornata ad hoc proprio per dare ancora voce a chi ha perso la vita lavorando. 

Un richiamo all’unità del sindacato è venuto anche da Antonio Mattera della Funzione pubblica della Cisl che ha parlato della necessità di garantire ora “più diritti ai lavoratori e una maggiore difesa del lavoro”. 

«L’unica soluzione a quanto sta avvenendo così vicino a noi”, ha precisato  anche Michele Ferraro della Uil, “è la pace. La nostra priorità deve essere la pace per riportare sicurezza e garanzie al lavoro. Alcune imprese metalmeccaniche del nostro territorio”, ha spiegato Ferraro, “hanno decuplicato i loro costi energetici e questo non fa bene alla ripresa e al lavoro”.

Certo il Primo maggio non è solo la festa dei lavoratori ma anche di chi lo è stato come ha ricordato Maria Rita Gentilin, segretaria dello Spi Cgil che ha evidenziato i problemi economici della categoria “soprattutto ora con i rincari che vanno ad incidere proprio su indennità molto basse. Questi rincari sono per i pensionati una batosta reale e lo sarà ancora di più vista la bolla inflazionistica che sta già battendo sui carrello della spesa. Ricordiamo”, ha concluso Gentilin, “che il 60% dei pensionati bellunesi ha una pensione inferiore ai mille euro e le bollette che stanno arrivando sono ben al di sopra dell’assegno mensile”. La segretaria dello Spi ha ricordato anche come sia necessario potenziare i servizi sanitari e sociali territoriali per rispondere alle esigenze degli anziani. 

Infine, a chiudere la manifestazione è stato Nicola Brancher della segreteria della Cisl Belluno Treviso che ha sottolineato come oggi “di lavoro ce ne sia, ma a mancare sono i lavoratori perché sono pagati poco e hanno poche garanzie”, ha detto evidenziando anche come “le imprese di risorse finanziarie ne hanno come si vede dai premi che arrivano, però quando noi andiamo a chiedere aumenti salari non ce li danno”. E in conclusione Brancher ha anche ricordato come “divisi non si va da nessuna parte. Per cui tutti noi sindacati dobbiamo lavorare insieme anche per affrontare con vigore le nuove sfide che arrivano dal mondo del lavoro, sfide che dobbiamo cogliere e non lasciare passare perché è necessario rivedere gli stili di vita e di lavoro”. 

La manifestazione si è conclusa poi con un momento conviviale tra tutti i presenti. 

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