Pro Loco, conti e tesserati in calo
AGORDO. L’amore per il territorio è più forte della crisi. Lo si è capito dal gran numero di associazioni, una quarantina circa, presenti ieri in sala “don Tamis” per l’assemblea provinciale delle Pro loco.
Lo stesso concetto è stato espresso nel discorso del presidente Unpli Belluno Espedito Pagnussat, che ha fotografato la situazione delle 54 Pro loco e dei 7 Consorzi bellunesi, capaci, nonostante continui cali di contributi, di non perdersi d’animo.
«Proprio in questi momenti caratterizzati dal perdurare della crisi, da risicati contributi che ci indurrebbero a frenare o a mollare, il volontariato, spinto invece da grande volontà e sensibilità, continua a creare nuove sinergie e momenti comunitari», ha spiegato Pagnussat, prima di rivolgere un accorato appello alle istituzioni. «Chiediamo di lavorare in tranquillità. Da una parte le istituzioni e la classe politica affermano che le associazioni sono una risorsa per il paese, dall’altra ci troviamo di fronte a norme e balzelli che certamente non aiutano il volontario, anzi lo frenano. Francamente non è tutta colpa delle leggi, ma qualche volta anche dell’eccessiva fiscalità di qualche funzionario».
Da Agordo emerge anche la necessità di rinnovo e l’apertura ai giovani. «Il volontariato, specialmente in questi periodi di crisi, può aiutare i giovani che, oltre a impiegare il loro tempo libero con l’aiuto agli altri, rafforzano la loro consapevolezza e autostima e hanno la possibilità di creare contatti utili per il mondo del lavoro», ha ricordato il presidente provinciale. Colpisce il numero di manifestazioni ricreative e gli avvenimenti culturali proposti l’anno scorso: spiccano gli “Spettacoli di Mistero” (dove, tra i 252 avvenimenti regionali, ben 20 erano bellunesi), che si spera torneranno in autunno, risorse permettendo.
Il Comitato è stato presente, per promuovere il territorio, a molte fiere ed eventi nazionali e a Venezia, alla Biennale del Gusto e alla festa del popolo Veneto. Non brilla invece, conti alla mano, la situazione economica. Della cifra stanziata dalla Regione (25.000 euro) e non integrata dalla Provincia, nonostante la richiesta, non restano che briciole: ogni Pro loco avrà 300 euro mentre 8.500 euro restano al Comitato provinciale al posto dei soliti 10 mila. Dal Bim arrivano 582 euro per pro loco e 3300 euro al Comitato. In calo anche il tesseramento, da cui il Comitato ricava un euro per sottoscrizione. Non è piaciuta la quasi totale assenza delle istituzioni, a cominciare dall’amministrazione comunale agordina, salvata dall’intervento del consigliere di minoranza Paolo Moretti. Il consigliere regionale Dario Bond ha anticipato un sicuro coinvolgimento delle Pro loco in un progetto della Regione per il centenario della Grande guerra.
Federico Brancaleone
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi