Processo Mediaset, confermata la condanna a 4 anni per Berlusconi
I giudici della seconda Corte d’Appello di Milano hanno confermato la condanna a 4 anni di reclusione, di cui tre coperti da indulto, per Silvio Berlusconi, accusato di frode fiscale nell’ambito del processo sulla compravendita dei diritti tv Mediaset. Insieme alla condanna a 5 anni, confermata per l’ex premier Silvio Berlusconi anche l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici.
Ghedini: "Magistrati prevenuti". «La forza della prevenzione è andata al di là della forza dei fatti». Così l’avvocato Niccolò Ghedini, legale di Silvio Berlusconi, ha commentato la conferma in appello della condanna a 4 anni per l’ex premier nel processo sui diritti tv Mediaset. «Avevamo la consapevolezza che sarebbe andata così», ha aggiunto Ghedini
Capezzone (Pdl): "Assurdo quello che sta succedendo". «Oggi tutte le persone ragionevoli, al di là di ogni appartenenza politica e culturale, comprendono bene quello che accade: è letteralmente surreale e assurda la condanna di Silvio Berlusconi, contribuente recordman. Attendiamo che i garantisti di sinistra dicano qualcosa...». Lo dice l’esponente del pdl Daniele Capezzone.
D'Alessandro (Pdl): "Reagiremo agli ultimi giapponesi". Quello appena concluso è un processo politico e la condanna a Berlusconi è solo politica, una condanna che deve farci reagire con forza perchè folle, ingiusta e basata solo sul principio dell’eliminazione dell’avversario per via giudiziaria». È Luca d’Alessandro a osservare così che «in questi giorni che vedono le forze politiche faticosamente impegnate in una fase di pacificazione e di coesione nazionale, e che cercano di mettere da parte dissapori e scontri passati nell’interesse del Paese e degli italiani, il palazzo di giustizia di Milano appare sempre più come quel giapponese armato fino ai denti, guerrafondaio e inconsapevole della fine della guerra, che cerca con ogni mezzo di spazzare via il nemico di sempre».
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