Proclamato lo stato di agitazione dei nove lavoratori
BELLUNO. Stato di agitazione. Lo hanno proclamato ieri mattina i sindacati di categoria e le rsu dell’Ufficio scolastico territoriale. Dopo l’assemblea sindacale i 9 dipendenti dell’ufficio hanno deciso che così non si può più andare avanti e hanno stabilito che ora la palla debba passare al prefetto che entro sette giorni li potrà convocare per aiutarli a risolvere una situazione che si trascina da due anni ma che ora «è diventata drammatica», confessano gli stessi dipendenti.
E ciò che più rende preoccupante la vicenda è che a breve inizieranno le operazioni scolastiche necessarie per il nuovo anno, che vanno dall’assegnazione sia dei commissari agli esami di maturità sia degli insegnanti nelle varie scuole della provincia.
Il documento, che raccoglie tutte le criticità del servizio, è stato inviato non solo al prefetto, ma anche al direttore generale e provinciale dell’Ust, agli uffici scolastici regionali e al personale. «Siamo di fronte ad una grave carenza di organico: rispetto ai 20 addetti che l’Ufficio regionale ci ha assegnato, oggi stiamo lavorando in nove, quattro funzionari e quattro assistenti più la centralinista, ma presto saremo in otto, perché una collega andrà in pensione ad ottobre. Oltre a questo, è necessaria una riorganizzazione delle mansioni per migliorare le condizioni di lavoro individuale, così da garantire anche un miglior servizio ai cittadini. Abbiamo chiesto che il prefetto si attivi affinchè si dia il via alle procedure di reclutamento di nuovo personale tramite concorsi, scorrimento di graduatorie e anche le mobilità previste. Il personale in queste condizioni non può che andare incontro ad un aggravamento dei carichi di lavoro».
«In questo modo non si potrà più garantire la regolare attività e le scadenze previste per legge. Più di così non sappiamo più cosa fare», dicono sconsolati i dipendenti. Che però non pensano allo sciopero: «Non sarebbe giusto nè per noi che vedremo tagliato il nostro stipendio nè per gli utenti che già hanno un servizio ridotto e non averlo, per loro, sarebbe molto peggio».
Intanto dalla Funzione pubblica della Cisl arriva una proposta al prefetto Esposito: quella, cioè, «di attivare la Conferenza dei servizi per riunire enti pubblici in difficoltà per mettere in rete le competenze degli uffici così da darsi tutti una mano e superare la situazione di impasse che si è creata. Bisognerà vedere», precisa il segretario della Fp Cisl, Fabio Zuglian, «se ci sono pratiche o procedure dell’Ufficio scolastico che possono essere eseguite anche da personale di altri uffici pubblici, come Provincia o Prefettura. Così da creare delle sinergie: si tratta di un’assunzione di responsabilità che non costa nulla ma che porterebbe a valorizzare le competenze», prosegue Zuglian che, insieme ai rappresentanti sindacali di categoria di Cgil e Uil evidenzia «il grande senso di responsabilità dei lavoratori che non intendono interrompere la loro attività malgrado tutto».
Paola Dall’Anese
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