Procond, giornata febbrile l’accordo è atteso a ore

Ieri avrebbe dovuto esserci la firma per l’affitto dello stabilimento alla De’ Longhi ma ci sono dettagli tecnici da sistemare. Prevista per oggi la firma dal notaio
Di Alessia Forzin

LONGARONE. Sono ore febbrili per la Procond e per i duecentonovanta lavoratori dello stabilimento di Longarone. Ieri avrebbe dovuto concretizzarsi il piano che prevede l’affitto dell’azienda a una grossa ditta italiana, ma ci sono alcuni dettagli tecnici dell’operazione da mettere a punto e la vicenda si è protratta. In tarda serata la firma non era ancora stata messa sui documenti e i dipendenti non possono ancora tirare un sospiro di sollievo. Che, in ogni caso, è solo rimandato: l’accordo è solo questione di ore. È stato pre firmato mercoledì e manca solo l’ufficialità per decretare salvi i posti di lavoro di quasi trecento famiglie. I soggetti di questo piano sono due: la Procond di Longarone e la De’ Longhi.

I termini dell'operazione erano stati illustrati mercoledì, da parte della Selcom (il gruppo di cui fa parte la Procond) e della ditta che ha intenzione di affittare l’azienda longaronese a grandi linee ai segretari dei sindacati di categoria Fim, Fiom e Uilm e ai rappresentanti dei lavoratori. Nel pomeriggio il consiglio di amministrazione di Procond si era riunito per decidere sul piano, pre firmando l’accordo.

Con questa operazione, la Procond si salverebbe dalla crisi in cui versa il gruppo Selcom, gravato da 132 milioni di euro di debiti, e sarebbero, soprattutto, al sicuro i posti di lavoro di 290 famiglie impiegate nella storica azienza di Longarone. Nel gruppo Selcom ci sono in tutto 770 dipendenti: oltre ai 290 bellunesi, ce ne sono 360 nel Bolognese, 110 a Palermo e dieci a Milano.

Anche ieri, dunque, si è vissuta una giornata febbrile. I sindacati di categoria non hanno avuto notizie per tutta la giornata, e solo oggi si saprà cosa sia realmente successo. Pare ci siano dettagli tecnici da rivedere e discutere e che questo fatto abbia rallentato le operazioni di firma dell’affitto dell’azienda.

E se per il Bellunese la situazione sembra volgere per il meglio, per gli stabilimenti di Bologna e Palermo si prefigura il concordato preventivo. Lo hanno dichiarato il rappresentante della Fiom Cgil Bologna Marco Colli e il rappresentante delle rsu di stabilimento Simone Gruppioni. I due hanno spiegato che il responsabile delle relazioni sindacali di Selcom avrebbe detto alle rsu che si stanno preparando i documenti per il concordato, oltre a studiare altre possibili soluzioni, come quella rappresentata dal fondo san capital. Una notizia che ha gelato i dipendenti della fabbrica di Bologna, che per lunedì hanno già proclamato uno sciopero con presidio.

A Longarone, invece, si è trovata la soluzione dell’affitto dell’azienda da parte di un colosso dell’imprenditoria italiana. Operazione che dovrebbe concretizzarsi nelle prossime ore.

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