Procond, richiesto il concordato in bianco
LONGARONE. Sono state depositate ieri mattina dai vertici della Selcom, di cui fa parte anche la Procond di Longarone, le tre richieste di concordato in bianco ai tribunali competenti.
La notizia è arrivata ieri mattina al ministero dello Sviluppo economico, nel corso dell’incontro tra i sindacati di categoria dei tre stabilimenti di Longarone, Bologna e Palermo, le Regioni e i vertici ministeriali e imprenditoriali. I tribunali, su proposta del ministero, entro i prossimi 10 giorni dovranno nominare i tre commissari straordinari che dovranno occuparsi del controllo della gestione ciascuno di uno stabilimento.
«Il concordato in bianco», precisano Bruno Deola, segretario della Fim Cisl di Belluno, e Luciano Zaurito della Uilm, «consente, per i prossimi 120 o al massimo 180 giorni, il congelamento d’ogni debito della società e la ricerca, attraverso un procedimento ad evidenza pubblica, di possibili interessi per l’affitto o l’acquisizione dei siti aziendali».
Una situazione che interesserà solo in parte e solo per la vecchia proprietà lo stabilimento di Longarone, ora denominato Nuova Procond elettronica srl, che è già stato affittato alla De’ Longhi di Treviso. De’ Longhi che, nel suo accordo, ha già manifestato l’intenzione di acquisire la fabbrica. «Acquisto che potrebbe arrivare, a questo punto, anche prima dei tre anni di durata del contratto di locazione d’azienda», dicono i sindacalisti che annunciano, comunque, l’intenzione di chiedere a stretto giro un incontro proprio alla nuova dirigenza trevigiana, per fare il punto della situazione.
Intanto, nei giorni scorsi, «la vecchia Procond ha anticipato soltanto 400 euro dello stipendio di settembre per i 290 dipendenti longaronesi», precisa Zaurito che aggiunge: «A questo punto a De’ Longhi spetterà pagare dal 23 settembre, data di affitto, fino alla fine del mese, ma chiederemo eventualmente che venga incontro maggiormente ai lavoratori». Per quanto riguarda poi gli altri due stabilimenti, potrebbero tornare a dimostrare interesse sia il gruppo finanziario americano sia le altre società che avevano iniziato, prima dell’estate, a tenere contatti con le imprese di Bologna e Palermo.
«Ora il problema sarà fare in modo che i clienti e i fornitori restino gli stessi di prima o che si incrementino anche per quanto il Bellunese», commenta Deola.
Per un aggiornamento sulla procedura concordataria è previsto un nuovo vertice al Mise l’11 ottobre. (p.d.a.)
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