Produzioni agroalimentari, via al corso
Due anni post diploma per specializzarsi nella viticoltura o nel settore biologico: l’Agrario lancia l’Istituto tecnico superiore
FELTRE. «Non è una scommessa, arriviamo in un territorio che ha una vocazione nel settore strategico dell’agroalimentare e ci sono aziende che ci credono».
Così l’assessore regionale all’istruzione, alla formazione e al lavoro Elena Donazzan lancia la sezione di Feltre del corso postdiploma Its (Istituto tecnico superiore) “Management delle produzioni agroalimentari”, presentato ieri all’istituto agraria Della Lucia di Vellai, che si aggiunge alle sedi di Conegliano, Verona e Padova per coprire l’intero territorio veneto.
Erano presenti alcuni ragazzi, qualcuno già iscritto, qualcun altro venuto ad ascoltare per decidere se aggiungersi ai sedici pronti a iniziare le lezioni da metà ottobre.
«Speriamo di arrivare a venticinque (numero massimo)», dice il dirigente dell’istituto agrario, Ezio Busetto. Il minimo è venti e le iscrizioni sono aperte.
Due i percorsi professionali previsti dal corso: uno dedicato alla produzione in aziende agricole e vitivinicole, l’altro alla tutela e certificazione del biologico, un settore sul quale l’istituto di Vellai punta molto.
Lo sottolinea il preside: «È il tema che abbiamo voluto accentuare perché esiste una vocazione del territorio da cogliere in tutte le sue potenzialità», dice Ezio Busetto, che parla di una formazione altamente professionalizzante.
«Inauguriamo un percorso nuovo in stretto collegamento con il mondo del lavoro che aggiunge all’offerta triennale e quinquennale quella della formazione post diploma, completando il cerchio. Chi dovrà prendere il testimone sono i produttori».
L’assessore regionale Elena Donazzan vede il diploma Its agroalimentare veneto come un lasciapassare decisivo per il mercato del lavoro: «Rappresenta un timbro di certificazione della qualità e della lungimiranza del modello formativo che propone la Regione investendo risorse ed energie sempre maggiori. Un modello a misura d’impresa e capace di soddisfare il reale fabbisogno professionale del tessuto economico regionale, che deve essere in grado di adattarsi ai costanti cambiamenti dell’economia globale».
«Gli Its del Veneto si dimostrano una interessantissima ed efficace alternativa all’università», commenta l’assessore regionale durante la presentazione all’Agrario, «fornendo vere opportunità di impiego ai giovani che possono contare su un’alta formazione tecnica e professionale impartita da docenti esperti che il più delle volte sono imprenditori e che quindi sanno bene come formare i propri collaboratori».
I partner del progetto sono Unifarco, Lattebusche, le società agricole Moldoi di Sospirolo e Bioalpi, la Cia (federazione italiana agricoltori Belluno), Coldiretti Belluno, Confagricoltura, la cooperativa La Fiorita, il Parco nazionale delle Dolomiti e l’associazione Mele a Mel.
Il percorso di studi è biennale e prevede 900 ore di lezione accompagnate da altrettante trascorse in azienda. La qualifica finale è riconosciuta a livello europeo e statistiche alla mano, il 78 per cento dei diplomati trova subito lavoro.
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