Profughi accampati: il sindaco di Val di Zoldo stacca il wi-fi gratuito
VAL DI ZOLDO. Wi-Fi libero recita il cartello collocato in centro a Forno, ma la connessione internet non c'è. Così i turisti e altri utenti della rete si sono rivolti in Comune, dove il sindaco Camillo De Pellegrin ha spiegato che al momento il servizio non è disponibile.
«La ragione del black-out della rete wireless che serve il centro del paese però non è tecnica», spiega il sindaco, sollecitato sulla questione, «abbiamo momentaneamente sospeso il servizio Libero Wi-Fi a causa della presenza di una decina di giovani profughi che per tutto il pomeriggio stazionano nei giardinetti pubblici, proprio davanti alle attività commerciali, utilizzando internet. È legittimo che occupino le panchine, meno se l'accampamento è pressochè stabile in certe ore, meno ancora se vengono coinvolti anche i giochi per i bambini, come gli scivoli, dove questi ragazzi indugiano per chiacchierare e navigare».
Un problema che ha portato il sindaco a “staccare la spina” in attesa che il servizio Wi-Fi venga realizzato nella struttura di Pralongo, dove il Ceis accoglie una ventina di rifugiati. Ceis, il cui direttore Pietro Giulio Martini è stato informato qualche settimana fa della cosa da De Pellegrin e che afferma di essersi già attivato da tempo con Telecom per portare l'Adsl senza fili a Pralongo. Una conferma in questo senso giunge dal ragioniere Claudio Battistella, che si occupa degli aspetti tecnici e commerciali dell'accordo con l'azienda telefonica per conto della cooperativa: «Abbiamo spedito a Telecom il contratto firmato l'11 luglio e ieri ci hanno comunicato che entro questa settimana provvederanno ad attivare l'Adsl».
«L'avrei fatto anche se si fosse trattato di ragazzi italiani», precisa De Pellegrin che non ci sta a passare per razzista e che avverte sulle sue spalle la responsabilità di garantire equità a tutta la comunità di cui è il primo rappresentante: «Adesso al parco non sostano più, ma non sono al corrente se il Ceis ha risolto o no il problema di fornire ai profughi la connessione libera a internet».
In Val di Zoldo l'accoglienza dei rifugiati in fuga da regimi totalitari, povertà e guerre risale al 2011, con un primo arrivo di tre profughi, che dopo poco tempo si sono dileguati facendo perdere le proprie tracce. Nel 2013 la prefettura di Belluno ne ha smistati degli altri nello Zoldano, accolti per 6 mesi nella struttura delle suore affidata al Ceis, di cui lo stesso provvede a pagare l' Imu e la tassa sui rifiuti. Mentre fino a un po' di tempo fa, durante i mesi della stagione estiva i rifugiati venivano trasferiti in altre strutture per far posto a turisti e a villeggianti, attualmente rimangono in quella di Pralongo per tutta la durata del soggiorno.
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