Profumi “griffati” a 5 euro: maxi sequestro dalla Finanza
PONTE NELLE ALPI. Vendeva profumi che sembravano di marca ad un prezzo stracciato, appena 5 euro. Ma né il commerciante né la ditta che produce le fragranze avevano le autorizzazioni per usare i simboli di grandi griffe come Armani o Calvin Klein e ora rischiano una denuncia per commercio di prodotti con segni falsi. La Guardia di Finanza di Belluno, nel frattempo, ha sequestrato circa 500 confezioni di profumo.
La merce era venduta in un negozio di Ponte delle Alpi da un commerciante straniero. Le confezioni riportavano stampigliati marchi simili a quelli di grandi firme della moda italiana ed internazionale, come Armani, Calvin Klein, Chanel, Hermès, Jean Paul Gaultier e Yves Saint Laurent.
Ad attirare l’attenzione della Guardia di Finanza durante un controllo il prezzo molto basso della merce: appena 5 euro per profumi che sembravano griffati. Una cifra anche dieci volte inferiore rispetto a quella proposta dalle profumerie.
Gli esami della Finanza hanno appurato che tutti i profumi erano stati prodotti da un’azienda italiana che sulla confezione aveva riportato la dicitura che il marchio era di proprietà altrui e aveva solo una funzione descrittiva della fragranza. Un “disclaimer” che però rischiava di confondere le idee ai consumatori.
«La normativa vigente e la giurisprudenza» spiega la Guardia di Finanza, «sono concordi nell’affermare che frasi simili non sono sufficienti per escludere il reato di contraffazione perché comunque il prodotto può generare il rischio di confusione per il pubblico e viene tratto un indebito vantaggio nell’uso non autorizzato di marchi rinomati».
La compagnia di Belluno ha quindi contattato numerose aziende titolari di griffe della moda, che, attraverso perizie tecniche, hanno confermato che l’azienda produttrice non aveva titolo ad utilizzare i loro marchi.
Il negoziante ed il titolare della ditta produttrice sono stati quindi segnalati alla Procura della Repubblica di Belluno per il reato di commercio di prodotti con segni falsi.
Il commerciante, però, non è stato a guardare e ha fatto ricorso contro il sequestro: il Tribunale di Belluno si è già espresso confermando la validità dell’operato delle Fiamme Gialle.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi