Progetti ambientali Il Parco ha pronti duecentomila euro
FELTRE. Il Parco delle Dolomiti ha pronti 200 mila euro per cofinanziare progetti di carattere ambientale o collegati alla biodiversità. «Le linee di finanziamento usciranno a breve ed è il caso che la Comunità del Parco pressi il direttivo, fornendo degli spunti per elaborare delle strategie in termini di area vasta più che di singole necessità, come valore aggiunto per il territorio perché vale la pena capitalizzare queste risorse».
È l'appello del direttivo dell'ente di villa Binotto ai sindaci del territorio dell'area protetta, invitati a farsi avanti per dare suggerimenti. Se ne è parlato ieri in occasione della riunione della Comunità del Parco, chiamata a dare un parere sul bilancio di previsione 2017 (che è stato favorevole all'unanimità) prima dell'approvazione da parte del consiglio direttivo. L'ente sta cercando di utilizzare al meglio l'avanzo di amministrazione milionario che si è formato in questi anni.
Applicati al bilancio 2017 ci sono 2 milioni 208 mila euro. Altre voci riguardano le entrate correnti (1 milione 452 mila) e in conto capitale (111 mila) a fronte di spese per 1 milione 822 mila euro per la parte corrente e 1 milione 949 mila in conto capitale. Nel Piano delle opere spicca l'intervento a Pian d'Avena per la sistemazione dell'area del punto informazioni, ma un'attenzione particolare è rivolta anche alla manutenzione dei sentieri e della viabilità per l'accesso in quota. Tema sul quale ribadisce l'importanza anche il rappresentante di Feltre, Valter Bonan, considerando l'incremento della frequentazione dei percorsi di fondovalle e di mezza montagna.
Collegandosi al tema della ciaclabilità, Bonan lancia poi l'idea di un servizio di bike-sharing su tutto il territorio del Parco. L'ente ha impostato il lavoro su tre direttrici principali, a cominciare appunto dalle manutenzioni ordinarie e straordinarie del territorio, dei siti di interesse e delle strutture di servizio.
Secondo punto, attivare gli accorgimenti operativi per velocizzare e semplificare gli interventi diretti. Terzo, ottimizzare l'organizzazione della struttura dell'ente. Li ha elencati il vicepresidente Franco Zaetta, aggiungendo che «sono indispensabili apposite convenzioni operative specialmente con l'Ufficio territoriale per la biodiversità (approvata proprio ieri dal consiglio direttivo), ma anche con altri soggetti pubblici, associativi e privati per poter attivare le necessarie sinergie finalizzate a una non più rinviabile manutenzione del territorio, nonché ad interventi per una comune politica di sviluppo socio-economico sostenibile».
Raffaele Scottini
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