Progetto in quattro tappe per i ragazzi autistici

Portaperta lancia “Percorsi di futuro” a favore dei giovani fino a 21 anni L’obiettivo è accompagnarli verso l’indipendenza sostenendo le famiglie
La villetta di viale Montelungo destinata ad ospitare i bambini allontanati dalla famiglia nel progetto portato avanti da Portaperta Dubbi tra i sindaci sul rischio di
La villetta di viale Montelungo destinata ad ospitare i bambini allontanati dalla famiglia nel progetto portato avanti da Portaperta Dubbi tra i sindaci sul rischio di

FELTRE. Un anno fa era nato a livello sperimentale il progetto Palloncino Rosso per bambini e ragazzi fino ai 21 anni di età affetti da disturbi dello spettro autistico. E adesso, a ridosso della giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo (2 aprile) Portaperta ha lanciato ufficialmente il progetto “Percorsi di futuro”, articolato in quattro tappe.

Si tratta di un percorso per accogliere i ragazzi con autismo in forma residenziale (nell’ex sede del centro diurno Parapiglia del Boscariz), per fare attività di centro diurno pomeridiano, e accompagnarli progressivamente all’indipendenza e all’autonomia.

La responsabile del progetto di Portaperta, Angela Mione, con le sue collaboratrici Maria Teresa Savi e Giulia Poletti, hanno fatto il punto dell’attività e dell’evoluzione del percorso alla presenza delle assessore Debora Nicoletto per Feltre e Corinna Largo per Lamon.

Le operatrici hanno premesso che la complessità del disturbo prevede un rapporto molto stretto, quasi di uno a uno fra educatori e ragazzi.

Il progetto, realizzato con il contributo della Regione, si compone di quattro programmi: il “Campo base” che accoglie fino a quattro giovani nell’esperienza della coabitazione, accompagnata da due educatori e un operatore sociosanitario, e che prevede il riavvicinamento al proprio territorio di origine ai ragazzi accolti in altre strutture della regione.

Poi c’è “Zaino in spalla” che consiste nella creazione di una rete di aziende e imprese disponibili all’inserimento lavorativo di giovani autistici. Finora le aziende “amiche” sono una quindicina.

La terza tappa del programma è “In cordata” e consiste nell’affiancare i ragazzi che stanno per raggiungere la maggiore età negli adempimenti burocratici e nell’aiuto ai compiti per casa. Infine “Ad alta quota” che prevede la costituzione di gruppi di automutuoaiuto e la formazione di educatori che faranno da facilitatori nelle sedute.

Per l’attività pomeridiana che fa base all’ex casa di Aladino, le famiglie spendono trenta euro per ogni pomeriggio trascorso con gli educatori. Due minori sono invece inseriti a livello residenziale, dopo la valutazione dell’Usl e il riconoscimento della quota sanitaria.

«La diagnosi si è affinata e adesso, grazie alla competenza elevata dei servizi, è possibile individuare precocemente i segnali di disturbo e intervenire con le strategie più opportune», ha detto l’assessore Debora Nicoletto. «Come Comune noi sosteniamo tutte le iniziative per la sensibilizzazione e la promozione di servizi che vadano anche a supporto delle famiglie».

Laura Milano

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