Progetto per mettere in rete i musei

Si muove la Fondazione Cariverona su input dei sindaci di Belluno, Feltre e Pieve di Cadore. Incaricata una società per lo studio
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Creare una rete dei musei a livello provinciale da promuovere, grazie soprattutto a una sinergia tra pubblico e privato. È su questo che sta lavorando la Fondazione Teatri su input di tre sindaci bellunesi: quello di Belluno, di Feltre e di Pieve di Cadore. Un’analisi richiesta già un anno fa dagli amministratori locali.

A spiegare il progetto è il consigliere della Fondazione, Roberto Granzotto. «Abbiamo avviato da qualche tempo questo percorso, affidando l’incarico ad una società specializzata che dovrà evidenziare punti deboli e punti di forza dei musei in cui la stessa Fondazione ha investito ingenti risorse, per poi realizzare un documento in cui si preciserà quale sarà la formula migliore per la gestione e promozione di queste strutture».

Quasi una decina i musei che verranno presi in considerazione: da palazzo Fulcis all’Auditorium e al Bembo per Belluno; dal museo diocesano al Rizzarda fino al museo civico a Feltre e per finire dalla Casa di Tiziano a Pieve di Cadore al Museo dell’Occhiale e a breve al Forte di Montericco che sarà inaugurato in primavera.

«Questi siti culturali rappresentano la cabina di regia, la base da cui partire con il progetto, nel quale poi potranno entrare, se lo vorranno, anche altre realtà, quali il museo etnografico provinciale di Seravella di Cesiomaggiore e tanti altri», precisa ancora Granzotto: «Il lavoro da fare non sarà mettere insieme tutto quello che c’è in provincia, ma censire i beni culturali e individuare quelli da mettere in rete secondo un percorso logico (tematico o territoriale o altro). Una volta individuati, bisognerà trovare gli strumenti più idonei per la loro valorizzazione e gestione tramite sinergie tra pubblico e privato».

La Fondazione Cariverona ha iniziato a muoversi con chi opera sul territorio, in primis con i sindaci dei Comuni presenti nella Fondazione, per costituire una cabina di regia che attualmente manca a livello provinciale. E si sta muovendo anche per capire le iniziative che già esistono in provincia, come ad esempio il progetto di Confindustria che sta andando in una direzione simile.

«La Fondazione», prosegue Granzotto, «cercherà di capire, tra le varie opportunità che si presenteranno, cosa è meglio fare perché i propri investimenti fatti sui musei vengano valorizzati e diventino motore di sviluppo anche economico della comunità. Si legheranno le eccellenze per calamitare l’attenzione di quel turismo che si nutre di cultura e che spesso fruisce di sistemi di mobilità sostenibile, e per cercare le formule per far sì che i beni culturali abbiano una continuità di gestione. Ciò si farà in base a chi si è mosso o a chi vorrà farlo, per convogliare le risorse in un’unica direzione».

Il consigliere bellunese della Fondazione Cariverona chiama a rapporto il territorio perché faccia squadra su questo fronte. «Noi siamo a disposizione del territorio, siamo la prima provincia tra quelle che rientrano in Cariverona che sperimenterà questo tipo di processo».

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