Progressioni economiche la Fp Cgil scrive all’Usl 1
BELLUNO. Sulla vicenda delle progressioni economiche del comparto sanità, la Fp Cgil chiede l’intervento del direttore generale dell’Usl 1. E lo fa con una lettera aperta inviata allo stesso Adriano Rasi Caldogno. La questione è scoppiata qualche mese fa, quando la Fp Cgil non ha firmato l’accordo per gli aumenti. Sotto la lente sono finiti i diversi criteri su cui si sono basati i primari per giudicare i loro sottoposti. Sulla vicenda la Fp Cgil ha indetto anche un referendum, senza alcuna valenza giuridica, che ha visto circa 800 dipendenti opporsi a questo accordo. Alla luce di questo risultato, la direzione amministrativa ha chiamato i sindacati, proponendo la sospensione per due mesi del pagamento degli aumenti «per timore di ricorsi della Cgil, confermando l’impianto dell’accordo», scrive Andrea Fiocco. «Un po’ pochino per una direzione strategica. Francamente ci aspettavamo una risposta articolata e un atteggiamento più dialogante. Noi abbiamo dato voce a più di 800 persone che chiedevano di riscrivere l’accordo e il suo staff ha risposto così. Siamo davvero delusi».
Quello che il comitato degli iscritti della Cgil chiede a Rasi Caldogno «è di dare una risposta a queste 800 persone che hanno voluto gridare, attraverso il voto, il proprio scontento. Da anni i dipendenti dell’Usl, senza rinnovi contrattuali, si fanno carico di una pesante carenza di organico, rinunciando spesso a riposi e ferie. Questo accordo ha fatto emergere una grande insoddisfazione a cui lei crediamo abbia il dovere istituzionale di dare conforto. Il malcontento non può essere lenito dalla blanda risposta avuta finora. Per questo chiediamo un segnale forte. Passare oltre, come nulla fosse accaduto, non servirà a migliorare la situazione».
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