Promemoria bianco È caos tra i medici per le prescrizioni

Le nuove denominazioni delle prestazioni sono diverse dalle precedenti. Rossa: «Aumentati i costi per i pazienti»
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. È caos negli ambulatori dei medici di famiglia dopo l’introduzione del nuovo nomenclatore delle prestazioni voluto dalla Regione e che dal primo aprile scorso ha dato vita alla ricetta elettronica o meglio al promemoria bianco. I tempi per la prescrizione si sono allungati, trovare i corrispettivi nuovi dei vecchi esami diventa pressoché impossibile, e molte di queste prestazioni non possono più essere raggruppate in un’unica ricetta, con conseguente aggravio di costi per l’utente, costretto a pagare più ticket.

«Siamo esasperati», sbotta il presidente dell’Ordine dei medici, Umberto Rossa, «siamo costretti ormai a non guardare neanche più in faccia i nostri pazienti, perché siamo sempre con gli occhi incollati al computer alla ricerca delle nuove denominazioni delle prestazioni».

Il presidente evidenzia come «il nuovo nomenclatore preveda delle denominazioni spesso così dissimili da quelle a cui eravamo abituati che perdiamo tantissimo tempo per trovarle. Questo nuovo sistema ha stravolto molte prescrizioni, anche per i pazienti cronici, ai quali prescrivevamo gli accertamenti in automatico guardando del database del computer dove è memorizzata la vita sanitaria del paziente: ora ogni denominazione di qualche mese fa non è più valida».

Ed è il caos. «Ci stiamo facendo in quattro per poter garantire un servizio ai nostri pazienti ma anche per adeguarci a quanto prescrive l’Usl. Ma il problema è che, come abbiamo fatto presente più volte, non ci è stato consegnato un prontuario dove guardare per capire a cosa corrisponda col nuovo sistema una vecchia prescrizione».

Ma il presidente dell’Ordine evidenzia anche che «questo modo di procedere non è sempre a vantaggio dei cittadini. Infatti, se la norma prevede che accertamenti affini alla stessa branca possano essere messi sulla stessa ricetta per limitare il pagamento dei ticket, ora questo sistema non permette di riunire diversi accertamenti, come ad esempio una visita cardiologica e un elettrocardiogramma, ma automaticamente escono due promemoria per cui il paziente dovrà pagare due ticket. Senza contare che spesso ci chiamano dai servizi, come laboratorio analisi e radiologia per precisare che quel tipo di esame non si scrive così e questo mette in difficoltà noi, ma anche il cittadino costretto ad andare e tornare dal medico per avere una ricetta corretta».

La burocrazia sta invadendo anche gli ambulatori medici, «invece di agevolare il nostro lavoro, l’elettronica ce lo complica e non di poco», dice anche Fabio Bortot, fiduciario dei medici di medicina generale.

Ma c’è anche un altro problema: «Se prima le esenzioni dal ticket per reddito erano gestite a livello locale e venivano date in modo permanente», conclude Rossa, «adesso la Regione le controlla ogni anno, per cui se il documento è scaduto non possiamo entrare nel sistema, se non forzandolo di volta in volta. È un disastro».

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