Pronti 7 miliardi De Menech: «Soldi anche per Lozzo»

BELLUNO. Il governo triplica i fondi per il dissesto idrogeologico. Nella legge di stabilità che è pronta per essere discussa alla Camera ci sono 7 miliardi di euro per interventi di difesa del...

BELLUNO. Il governo triplica i fondi per il dissesto idrogeologico. Nella legge di stabilità che è pronta per essere discussa alla Camera ci sono 7 miliardi di euro per interventi di difesa del territorio. «Nel 2016 avevamo sbloccato 2 miliardi, quest’anno ne abbiamo messi sette», spiega il deputato Roger De Menech. «Grazie a questa manovra ci dovrebbero essere i fondi anche per gli interventi necessari a Lozzo di Cadore».

Sono moltissimi i danni che il comune cadorino ha subito a causa dell’alluvione del 4 settembre, che ha fatto esondare corsi d’acqua, distrutto diverse strade e danneggiato alcune abitazioni. Una stima non c’è ancora, perché il Comune ha dato incarico all’ingegnere Luigi D’Alpaos di valutare con precisione la situazione e gli interventi da fare per mettere in sicurezza il territorio.

Per il momento a Lozzo sono intervenute Regione e Provincia: la prima ha fatto un intervento in somma urgenza spendendo 50 mila euro e ha avviato una gara dell’importo di 250 mila euro per lo sghiaiamento dell’alveo del rio Rin. «La Provincia invece si sta occupando del ripristino della viabilità danneggiata in Val Longiarin e verso Pian de Buoi», ricorda il vicesindaco di Lozzo Gianni Martagon. Le risorse inserite nella legge di stabilità dovrebbero finanziare gli altri interventi necessari. «Serviranno diversi milioni di euro», conclude Martagon.

Quanti di quei sette miliardi arriveranno alle Regioni, ancora non si sa, anche perché la legge di stabilità va discussa al Parlamento e votata. «Se è vero che lo Stato metterà sette miliardi sul dissesto idrogeologico è un bene», commenta l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, che ha sempre chiesto un aumento dello stanziamento per i tantissimi lavori che la Regione ha in programma di fare, ma per i quali servono le risorse. «È anche vero, però, che nel 2016 ci sono arrivati solo 104 milioni di euro, con il vincolo di spenderli per le aree metropolitane».

E infatti la Regione ha avviato lavori a Vicenza, Padova e Mestre. Sulle frane del Bellunese (e in particolare del Cadore) è intervenuta con fondi propri: «Veneto e Lombardia avevano scritto al ministro all’Ambiente Galletti dicendo che con il vincolo di spesa che avevano messo non sarebbe arrivato un centesimo nelle aree scarsamente abitate come quelle di montagna. Stiamo ancora aspettando una risposta», continua Bottacin. «E i nostri parlamentari ci hanno anticipato che i tre quarti di questi sette miliardi sarebbero destinati al sud Italia. Con tutte le frane che abbiano sull’arco alpino».

«Trovo inoltre quanto meno di cattivo gusto annunciare questo stanziamento a due giorni dalla conferenza Stato-Regioni nella quale il governo ha annunciato che taglierà 2,7 miliardi di euro alle Regioni a statuto ordinario (per il Veneto si tratta di 300 milioni in meno) e che aumenterà di 500 milioni i trasferimenti alle Regioni a statuto speciale», conclude Bottacin. «Ma voglio essere ottimista, nonostante le notizie oggettivamente negative che ci arrivano. Se ci sono 7 miliardi contro il dissesto, bene. Considerando che i veneti sono un decimo degli italiani mi aspetto ci arrivino 700 milioni di euro». (a.f.)

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