«Pronti a venire incontro all’Usl 2»
FELTRE. Hanno vinto la causa e potrebbero passare all’incasso dei 6,2 milioni di euro. Ma ora che il loro diritto è stato riconosciuto, sono pronti anche a trattare, a venire insomma incontro all’Usl, per trovare un accordo onorevole per tutti, «che potrebbe anche portare al dimezzamento della somma, se l’azienda sanitaria rinuncerà al ricorso in appello».
Lo assicura Giorgio Faccioli, della Uil, che rappresenta 18 dei 19 dirigenti sanitari non medici vincitori della causa milionaria. Per il sindacalista, vice presidente nazionale della Uil dirigenti sanitari, che ha seguito e sostenuto la vertenza (assieme al sindacato degli psicologi) anche come consulente tecnico di parte, questo è solo l’ultimo di una serie di tentativi del gruppo di dirigenti sanitari non medici di cercare ua soluzione “pacifica” con l’Usl, per ottenere quei premi che spettavano loro.
«L'Usl di Feltre è stata una delle aziende condannate dal tribunale di Belluno nel 2011», ricorda Giorgio Faccioli, «con sentenza non impugnata passata in giudicato. Da allora ho inviato 17 documenti e memorie tecniche finalizzati a far comprendere all’Usl di Feltre le irregolarità attuate spiegando che tutte le Usl del Veneto con la stessa posizione avevano accettato soluzioni transattive. Quello che si continua a proporre, da parte nostra. Io personalmente e tutto lo staff sindacale della Uil siamo convinti che un confronto con l'esecutivo dei sindaci possa permettere la chiusura di questa vicenda. Con una onorevole soluzione transattiva e una significativa riduzione degli oneri che altrimenti l’azienda Usl sarebbe costretta a pagare ai dirigenti sanitari che per ben due sentenze hanno trovato conferma della correttezza delle proprie posizioni».
Alla luce di quanto attuato da tutte le Usl del Veneto, con 27 sentenze intervenute sulla materia che configurano una giurisprudenza assodata, l’Usl di Feltre, potrà anche ricorrere in secondo grado. Ma, come dice Faccioli «corre il rischio che tale ricorso si configuri come una lite temeraria pesantemente sanzionata dall’articolo 96 del codice di procedure civile».
Intanto Faccioli lancia un messaggio di rassicurazione, dopo l’allarme del collega della Cisl Fabio Zuglian, che teme una manovra di recupero dei premi assegnati in passato ai lavoratori di altre categorie come infermieri, tecnici e amministrativi. Faccioli sconfessa questa ipotesi dicendo che «rispetto a 27 vertenze analoghe a quella di Feltre, nessun dipendente ci ha mai rimesso una lira perché ci sono dei fondi di bilancio finalizzati».
Laura Milano
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