Pronti dei mecenati per Porta Dojona

Alcuni cittadini vogliono finanziare il restauro del manufatto Inizia la pulizia del centro: anche Porta Dante e i portici
BELLUNO. È stata una delle parole più utilizzate in campagna elettorale: decoro. Presente, assente, comunque chiacchierato. Parole che sono rimaste impresse e che l’assessore Biagio Giannone intende tradurre con interventi pratici. Le prime avvisaglie si sono avute nei giorni scorsi, quando gli operai del Comune hanno pulito l’interno della fontana dei giardini pubblici. Ora una ditta specializzata si metterà all’opera per lustrare le Porte di ingresso al centro storico: Porta Dojona e Porta Dante. Ed è solo il primo passo di un percorso che porterà al restauro di Porta Dojona.


Alcuni cittadini hanno contattato Giannone, dicendosi disposti a finanziare (almeno in parte) l’intervento. «Stiamo cercando la modalità per avviare un progetto di sussidiarietà», spiega l’assessore. «Ma prima di tutto iniziamo con la pulizia. È importante che le vie principali del centro storico vengano valorizzate: per i bellunesi, per i turisti, per tutti noi».


Sarà la Pulisplendor ad occuparsi dell’intervento di ripristino della salubrità delle superfici interne di Porta Dojona e Porta Dante. I lavori inizieranno nei prossimi giorni e al Comune costeranno circa 1500 euro. Bellunum, invece, si sta occupando della pulizia di tutti i tombini (quelli già trattati sono stati marchiati con vernice verde) e a breve darà una bella ripulita anche sotto i portici. «E non lo facciamo perché ce lo ha detto un consigliere di minoranza, sono interventi che erano già programmati», continua Giannone. «Continueremo, poi, pulendo i muri che sono stati sporcati dai writers». Insomma, è partita l’operazione decoro urbano.


Che va di pari passo con interventi di valorizzazione dei beni, architettonici e non, di cui è ricco il centro storico. «Alcuni privati mi hanno contattato per restaurare Porta Dojona», ribadisce Giannone. «Stiamo valutando come valorizzarla, anche attraverso un’illuminazione particolare». Il lavoro è costoso, si parte dai 30 mila euro, ma «Porta Dojona è la nostra finestra sul Museo Fulcis e per lo meno dobbiamo pensare a un intervento». Le risorse si troveranno.


Passando a Porta Dante, invece, in giunta è in corso un dibattito per valorizzare la statua del Pomodoro. Ad oggi manca ancora una targhetta che spieghi ai turisti (ma anche ai bellunesi) cosa si trovano ad ammirare. È la prima cosa da fare. Si valuta inoltre se spostare la statua in un altro sito del centro, ma fra le ipotesi c’è anche quella di lasciarla dove si trova e di alzarla con un supporto, creando un contesto che renda l’interno di Porta Dante un luogo attrattivo, da segnare sulle mappe come punto da visitare.


Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi