Prostituzione, operai e impiegati pubblici tra i clienti del locale a luci rosse
Dall’operaio all’artigiano, fino all’impiegato statale. Settantenni, ma anche giovani, dai 25 ai 30 anni: è questo il target della clientela che ha dato vita al fitto via vai nel Bed & Sex abusivo di Fiammoi dove sono arrivati i carabinieri del Nucleo investigativo del comando di Belluno a porre fine all’attività illecita.. Sono in tutto 75 i clienti che sono stati identificati e già sentiti dagli inquirenti: testimonianze che sono diventate prove di accusa nei confronti del 62enne bellunese ritenuto il gestore dell’ “esercizio”.
Maurizio Cavanna, pensionato di 62 anni, è stato indagato per il reato di favoreggiamento della prostituzione: probabilmente si concluderà con un patteggiamento la vicenda giudiziaria che ha richiesto circa sei mesi di indagini, condotte dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Belluno diretti dal maggiore Marco Stabile.
Gli inquirenti hanno identificato quindi esattamente 75 clienti del B&B abusivo, ribattezzato dai militari “bed&sex” per l’attività a luci rosse che veniva svolta al suo interno.
Il più giovane cliente è del 1992, dunque ha 25 anni, il meno giovane del 1947, dunque un settantenne. Molto varia la clientela della dozzina di ragazze che prendevano in affitto la stanza in via Fiammoi, per svolgere il mestiere più antico del mondo senza dare nell’occhio e lontano da presenze indiscrete.
Tra loro professionisti, ma anche operai, artigiani, dirigenti, impiegati statali. C’erano anche normali padri di famiglia.
Anche la mappa della loro provenienza è molto ampia: la maggior parte di loro è bellunese. Molti proprio di Belluno città e paesi confinanti, da Ponte nelle Alpi a Trichiana, poi limanesi e persone di Santa Giustina. Ma una buona fetta si spostava dall’Agordino e alcuni addirittura dal Cadore. Anche lo stato civile si suddivide equamente tra coniugati, celibi e conviventi.
Le indagini dei carabinieri coordinate dal pubblico ministero Simone Marcon, titolare dell’inchiesta, si sono fondate sulle riprese video e sulle intercettazioni ambientali per provare le accuse di favoreggiamento della prostituzione nei confronti del pensionato bellunese. I clienti sono stati fermati e le loro dichiarazioni messe a verbale. Lo stesso discorso vale per le ragazze che in sei mesi di attività hanno frequentato le stanze della parte superiore dell’appartamento di Cavanna.
Un via vai che alla fine non è passato inosservato e che ha dato molto fastidio ai vicini: questi ultimi, in svariate occasioni, almeno quando l’attività illecita ha mosso i suoi primi passi, si sono ritrovati i clienti alla porta: avevano sbagliato campanello. —
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