Protezione civile, stress test per il nuovo sistema di gestione delle emergenze bellunesi

Simulato un evento come Vaia per sperimentare l’efficacia del software e degli strumenti acquistati per la sala operativa provinciale del Ccs

Irene Aliprandi

BELLUNO. Stress test per il nuovo sistema di gestione delle emergenze del Centro coordinamento soccorsi provinciale. Dalle 9.30 di questa mattina e fino a sera, nella Sala operativa della Protezione civile ospitata dal 14° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Belluno, si sono riuniti tutti i soggetti deputati ad intervenire in caso di calamità o emergenza simulando un evento simile a Vaia. L’esercitazione serve a valutare l’efficienza e le eventuali criticità del nuovo sistema, che unisce le tecnologie più moderne, dal punto di vista delle comunicazioni e dell’elaborazione dei dati, ad un software realizzato appositamente per le necessità bellunesi. 

Il sistema, acquistato grazie a una donazione della Fondazione Cariverona, rimarrà nella centrale dei Carabinieri fino alla costruzione del nuovo Ccs provinciale che sarà realizzato all’interno della nuova caserma dei Vigili del fuoco in via Col da Ren, tra un paio di anni.

«La necessità di dotarci di un sistema informatizzato è emersa durante la tempesta Vaia», ha spiegato il prefetto Mariano Savastano, «quando nella sala operativa le comunicazioni avvenivano attraverso l’uso di bigliettini. Un metodo assolutamente inadeguato e rischioso sotto tutti i punti di vista».

«Il territorio della provincia di Belluno, negli ultimi anni, è stato quello più colpito dagli eventi meteo», ha rimarcato Loris Munaro, comandante interregionale dei Vigili del fuoco, evidenziando la necessità di una centrale operativa adeguata. 

A sottolineare la natura piramidale ma anche policentrica della Protezione civile è stato l’assessore regionale, Gianpaolo Bottacin ricordando che il Veneto conta ben 511 associazioni di Protezione civile, ma anche che la Regione si concentra sulla prevenzione con opere di adattamento ai cambiamenti climatici per tre miliardi di euro.

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