Provano a forzare il blocco: arrestati
SANTO STEFANO. Lanciati verso Baldenich. Due uomini sono stati arrestati e portati nel carcere di Belluno: devono rispondere di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, oltre che di danneggiamento aggravato. La loro fuga, su una Bmw di colore grigio targata Bologna e nemmeno di loro proprietà, era cominciata lunedì sera, a San Candido, ed è finita quaranta minuti più tardi, in un posto di blocco, a Santo Stefano di Cadore. Dove i carabinieri sono stati costretti a esplodere otto colpi di pistola alle gomme e al cofano, dopo aver rischiato più volte di essere travolti.
Mancano dieci minuti alle 21, quando una pattuglia della Radiomobile di San Candido vede sfrecciare per il centro del paese, ad altissima velocità, questa macchina sportiva con due persone a bordo. Subito i militari si mettono all’inseguimento e, una volta raggiunta la vettura, le intimano l’alt, senza però essere ascoltati.
Scatta un altro inseguimento - questo più pericoloso - verso Sesto Pusteria e poi sulla statale 52 Carnica in direzione Alto Comelico. Nel frattempo, i militari pusteresi allertano i colleghi della Compagnia di Cortina, tramite la loro centrale operativa; e si comincia a lavorare in collaborazione e in continuo contatto radio.
Qui si preparano a sbarrare la via di fuga in direzione sud e i ragazzi del capitano Eugenio Fatone organizzano un posto di blocco con due macchine a nord di Santo Stefano. Non rimane che aspettare i fuggitivi, che arriveranno verso le 21.30, sempre inseguiti. I due arrivano a velocità molto sostenuta e si dirigono verso i militari in posizione di attesa. Nel tentativo di farsi largo tra le pattuglie, il conducente della Bmw prima va a sbattere contro una paratia in muratura e poi si schianta sulle due autovetture di servizio, rischiando d’investire i carabinieri. Non riuscendo a passare, prova più volte a fare manovra per cercare di sfondare lo sbarramento e, allo stesso tempo, tenta di metere sotto intenzionalmente i militari, mentre questi cercano di aprire le portiere e, in un secondo momento rompere i cristalli, per fermare un’auto ormai fuori controllo.
All’ennesimo tentativo di colpire i militari, questi si vedono costretti a tirare fuori le armi in dotazione e a fare fuoco, mirando alle ruote e al motore. Vengono esplosi otto colpi, la maggior parte dei quali a segno; così i due fuggitivi si fermano, per essere tradotti in prima battuta alla caserma di Cortina. Il guidatore è un trentaduenne bolzanino di Sesto Pusteria , con molti precedenti penali, che quella sera si trovata alla guida sotto l’effetto dell’alcol e senza patente, in quanto il documento gli era stato revocato per i suoi trascorsi di guida sia in stato di ebbrezza e sia sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Il passeggero (e, nella circostanza, anche complice) è un trentacinquenne nato in Austria, ma residente a Bolzano. Per entrambi è scattato lo stesso trattamento: ultimate le formalità di rito, sono stati infatti associati alla casa circondariale di Baldenich, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
L’autovettura è di proprietà di una terza persona completamente all’oscuro di tutto ed è stata messa sotto sequestro.
Nel corso di una serata molto movimentata e con notevoli rischi di dover raccogliere dei feriti, nessun militare ha riportato gravi conseguenze. Solo qualche inevitabile contusione, dovuta alle fasi concitate del fermo della macchina e dei due arrestati. In giornata, il magistrato del tribunale di Belluno provvederà alla convalida o meno del’arresto.
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