Provincia di Belluno, Gosetti consigliere rock tra musica e difesa del suolo
e dovrà vedersela con materie pesanti: «Non nascondiamocelo, la scelta è stata politica»
BELLUNO. Sindaco di Cibiana di Cadore da tre anni, presidente dell’Unione montana della Valle del Boite da uno, Mattia Gosetti è uno dei due consiglieri entrati per la prima volta nella squadra di Palazzo Piloni. Il presidente della Provincia, Roberto Padrin, gli ha affidato due deleghe pesanti, difesa del suolo e Protezione Civile, nelle quali Gosetti ha un’esperienza limitata al suo ruolo in Comune e in Um, ma il neo consigliere non si spaventa e dimostra grande entusiasmo per questo nuovo incarico. Prima di tutto, però, Gosetti è un musicista che sogna di poter vivere della sua arte.
Gosetti, subito dopo la sua elezione in Provincia ha dichiarato che le sarebbe piaciuta la delega alla cultura, invece si ritrova con la difesa del suolo. È pronto? Che conoscenze ha della materia?
«Sotto il profilo degli studi nessuna. Sono perito industriale, diplomato all’Iti Negrelli, ma nel ramo informatico. Però da sindaco di Cibiana e da presidente dell’Um ho avuto modo di seguire diversi cantieri. La Valle del Boite ha alcune opere molto interessanti, come la briglia selettiva di Cancia, realizzata proprio dalla Provincia. A Cibiana, per la difesa di Masariè, sono stati costruiti impianti di rilievo e per Cibiana due briglie selettive e tre vasche di espansione. Insomma, non è la mia materia, ma ho capito come funzionano questi impianti e intendo impegnarmi al massimo».
Qual è il suo ambito?
«Sono un musicista che da anni tenta disperatamente di farlo di professione, ma è un settore molto difficile, perché non faccio una musica commerciale. Finora ho realizzato una decina di dischi, ma sono molto lontano dal vivere di questo».
Però fa parte di un gruppo che ha già un discreto successo.
«La band si chiama Agarthic e io sono il bassista. Facciamo rock metal sinfonico e abbiamo un bel contratto con una delle etichette discografiche più importanti, la Frontiers music. Sono compositore di brani e arrangiatore e sono iscritto alla Siae con una cinquantina di pezzi all’attivo. Inoltre ho un progetto teatrale con mia moglie Sonia, conosciuta cercando coriste per il gruppo. Lo spettacolo affronta la storia del nostro territorio. Prima del Covid ho suonato parecchio in giro per l’Italia e la musica mi ha regalato grandi soddisfazioni. Adesso spero di continuare».
Tutta un’altra vita rispetto a quella del tecnico.
Sì ma non sono spaventato. L’esperienza amministrativa mi ha permesso di conoscere i tecnici della Provincia, in particolare il dottor Zanchetta, al quale ho chiesto di restare ancora come consulente (a titolo gratuito) al fianco della dirigente Antoniazzi. In provincia ci sono altissime professionalità, grazie a loro non avrò problemi».
Ha già fatto qualche passo?
«Ho ricevuto la delega da due giorni e subito ho fatto un giro degli uffici trovando moltissima disponibilità ed entusiasmo a lavorare con un “assessore” nuovo. Nei prossimi giorni farò un tour di tutti i cantieri della Provincia, ce ne sono alcuni di molto rilevanti, per capire a che punto sono. Da lì inizieremo a ragionare sul capitolo di bilancio».
La sua delega, quindi, nasce da un ragionamento più politico.
«Sì, non nascondiamocelo, il motivo del mio incarico è politico. Sono dello stesso partito (la Lega) e in buoni rapporti con l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin che segue lo stesso settore e questo permette di tenere vivi i rapporti tra Provincia e Regione. Si tratta di materie oggetto di ragionamento perché da anni la Provincia cerca di avere più personale e più risorse a disposizione. Per il momento non posso esprimermi perché non conosco l’ente così bene da poter dire quali sono le sue potenzialità e i punti di fragilità. Non so ancora se la scelta fatta dal presidente e dalla maggioranza su di me sia stata saggia, non posso dire che farò un lavoro favoloso, ma mi impegnerò al massimo». —
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