Provincia: «Pronti a chiudere le strade»

La risposta della presidente all’annuncio del dg di Veneto Strade, Vernizzi: «Dal 2 gennaio stop alle manutenzioni»

BELLUNO. Il direttore generale di Veneto Strade Silvano Vernizzi annuncia che dal 2 gennaio 2017 sarà sospesa “ogni attività di manutenzione, gestione, e vigilanza della rete provinciale ex Anas e di quella provinciale storica con tutti i conseguenti effetti”.

E dalla Provincia arriva l’annuncio che in caso di «situazione di non sicurezza, come per la neve, saranno chiuse le strade».

È muro contro muro ormai tra Veneto Strade e Palazzo Piloni. Ieri il direttore generale Vernizzi ha scritto alla presidente Daniela Larese Filon precisando che «non potendo la Provincia garantire i finanziamenti previsti per il 2017 per far fronte così ai costi di gestione delle strade provinciali, vista la situazione drammatica che ne consegue per la gestione dei 309 chilometri di provinciali ex Anas e i 396 km di provinciali storiche, nella prospettiva di gravissimo disequilibrio per l’esercizio 2017 della società stradale anche in considerazione del venir meno delle convenzioni con le altre Province, non siamo più in grado di far fronte ai compiti affidatici».

Una situazione che si era già palesata l’altro ieri nell’incontro in Regione e che da tempo «andiamo dicendo», precisa la Larese Filon che ha inviato direttamente già ieri una comunicazione al Prefetto, a tutti i sindaci bellunesi, ai ministeri delle Infrastrutture, dell’Economia e finanza e degli Affari regionali «perché si allertino e facciano delle azioni di pressione nei confronti della Prefettura e su chi deve garantire la viabilità in provincia».

Che la situazione fosse drammatica si era capito da diverso tempo, da quando cioè Palazzo Piloni aveva iniziato a ridurre la propria quota di fondi a Veneto Strade per gestire le strade. Dai 14 milioni previsti in ottemperanza alla convenzione che scadrà nel 2025, dal 2010 sono iniziate a calare le somme, fino ad arrivare a quest’anno, quando la Provincia ha pagato 5 milioni di euro per le strade ex Anas e 6.5 milioni per quelle storiche.

«Diciamo», precisa Vernizzi, «che potrebbero bastarci per poter garantire il servizio almeno 8 milioni. Se Palazzo Piloni sarà in grado di garantirci questo per il 2017 noi riprenderemo le nostre attività. Altrimenti siamo costretti a sospendere le manutenzioni».

Dal canto suo la presidente provinciale lancia un appello al ministro Delrio: «L’importante è avere entro il 31 dicembre la garanzia che per il 2017 il taglio al nostro ente sarà di 11 milioni, non di 23 come ci hanno fatto quest’anno, un taglio che tra l’altro non abbiamo capito come si giustifichi. Se avremo un taglio di 11 milioni come nel 2015, potremo garantire quei 9 milioni a Veneto Strade. Se avessimo questa garanzia entro la fine del 2016, potremo trasmetterlo alla società stradale e così ripristinare la normale attività. Certo è che non possiamo permettere che gli automobilisti percorrano le nostre strade non in sicurezza, per cui siamo pronti, se non avremo tutte le rassicurazioni chieste, a chiudere quelle vie che non saranno sicure».

Di questa vicenda è già stato informato anche il deputato Roger De Menech da sempre vicino a Delrio, nella speranza che si possano avere delle notizie positive in tempi brevi.

Resta aperta, nel frattempo, anche la strada che da un anno la Provincia sta percorrendo, di passare le strade in capo ad Anas. «Si tratta di una soluzione che per primi abbiamo percorso, tanto da giungere anche ad una bozza di accordo che però non è stata accettata dalla Regione Veneto e dalla stessa Veneto Strade. Da allora noi siamo stati fermi, mentre altre Regioni come Marche, Liguria e Toscana hanno già fatto l’accordo». Sul passaggio delle strade ad Anas starebbe lavorando anche la Regione. «A questo punto siamo intenzionati ad andare avanti su questa strada», annuncia Larese Filon.

Continua invece la causa giudiziaria di Veneto Strade contro la Provincia per la restituzione dei soldi non pagati dal 2010 ad oggi, pari a 25 milioni di euro. Su questo la Provincia ha già coinvolto Stato e Regione. La prima udienza dovrebbe essere ad aprile, ma non si sa se la causa verrà portata a Venezia. In questo caso i tempi si allungheranno.

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