Provocarono la valanga, quattro a processo
LIVINALLONGO. Il 15 febbraio 2010 una valanga con un fronte di 15 metri per 400 di lunghezza si staccò dal Col del Cuc, sopra i Prati del Pordoi, travolgendo e trascinando a valle un uomo di origini francesi. Quel giorno l’Arpav aveva segnalato un pericolo di valanghe marcato, grado 3, ma un gruppo composto da quattro turisti francesi aveva deciso di avventurarsi comunque in un fuoripista. Quell’azzardo è costato a tutti e quattro il rinvio a giudizio con l’accusa di aver provocato la caduta della valanga.
Bruno Jean Martens, Baptiste Emile Marie Leclerc, Vanina Francoise Deneddu e Emmanuelle Sarah Rosalie, tutti tra i 30 e i 40 anni (assistiti dall’avvocato di fiducia Luca Dalle Mule), quella mattina lasciarono l’auto al rifugio Fodom per seguire l’itinerario sci alpinistico che raggiunge la vetta del Col del Cuc.
Durante la discesa i quattro si trovarono in difficoltà, fino a quando, intorno alle 14.40, il loro passaggio provocò il distacco di un ammasso di neve che travolse Martens, fortunatamente rimasto illeso, visto che l’uomo riuscì a galleggiare sulla neve che lo stava trascinando a valle lungo un canalino.
Sul posto, chiamati dal gestore del rifugio Fodom, furono chiamati due agenti della polizia di Stato della stazione di Canazei. I poliziotti, dopo aver constatato che nessuno dei quattro sciatori francesi era rimasto ferito e quindi revocando la richiesta di intervento del Soccorso Alpino, decisero di fermare e identificare i quattro, accusandoli di aver provocato il distacco.
Le indagini svolte dalla questura di Belluno, si conclusero con il rinvio a giudizio (pm Antonio Bianco) dei quattro sciatori che ora si trovano sotto processo al tribunale di Belluno.
Ieri mattina era in programma la prima udienza davanti al giudice Elisabetta Scolozzi, ma l’udienza è stata rinviata per l’astensione del difensore Dalle Mule che aderisce allo sciopero degli avvocati.
Il processo, tuttavia, è fermo anche in attesa che la Corte di Cassazione si pronunci sulla eccezione di nullità mossa dal legale della difesa per un problema di validità delle notifiche fatte agli imputati. Una volta che la Cassazione avrà deciso sul ricorso a difesa il processo riprenderà e sarà certamente interessante capire quale sarà la decisione del giudice in merito al comportamento dei quattro francesi in un frangente comune a diversi altri casi di valanghe. (i.a.)
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