Psichiatria a rischio: servizi territoriali al posto del reparto
PIEVE DI CADORE. Il servizio psichiatrico di diagnosi e cura e il reparto di psichiatria del Cadore potrebbero lasciare il posto a strutture territoriali, quali una comunità alloggio estensiva. C’è anche questo nel piano di riorganizzazione del dipartimento di Psichiatria, piano che ad oggi, però, non può essere messo in atto perché il reparto psichiatrico cadorino è previsto dalle schede ospedaliere.
Ma se per quest’anno non si tocca, non è detto che il prossimo anno qualcosa possa cambiare. «Si tratta di una razionalizzazione», precisa il primario dell’unità operativa di Psichiatria dell’Usl 1, Bruno Forti, «per rimediare all’eccesso di offerta per pazienti acuti in regime di ricovero: abbiamo 16 posti letto a Belluno e 6 a Pieve di Cadore: l’obiettivo è di concentrare i ricoveri al San Martino, poteziando in Cadore le strutture residenziali».
In questa direzione va la prossima apertura, a Pieve, di un Gruppo appartamento protetto (in sigla “gap”) con quattro posti letto, che va ad aggiungersi a quello già funzionante a Belluno (sempre con quattro posti). «Il “gap” prevede un’assistenza di 24 ore settimanali ed è quindi riservato a persone con un grado elevato di autonomia: stiamo parlando di gente che ha un lavoro», sottolinea il primario.
E in attesa che il servizio psichiatrico cadorino venga rivisitato, restano da risolvere i problemi di sempre, quelli legati soprattutto alla carenza di personale. «Da un lato dobbiamo fare i conti con la carenza di infermieri e di operatori socio-sanitari», conclude il direttore dell’unità operativa, «una carenza che interessa tutto il territorio veneto, non solo il nostro. E dall’altro lato dobbiamo far fronte all’elevato turn over dei medici in Cadore. Ed è questo uno dei motivi che ci ha fatto pensare a una riorganizzazione del servizio. Molti professionisti arrivano e dopo poco chiedono il trasferimento, con conseguente disagio per la continuità di cura. E non dimentichiamo che i tempi per la loro sostituzione sono piuttosto lunghi, così che siamo sempre in emergenza». (p.d.a.)
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