Psichiatria, anziani sempre più depressi
Aumentano gli anziani colti da depressione che si rivolgono al servizio psichiatrico dell’Usl 1. Ma aumentano anche i giovani ricoverati nel reparto di Psichiatria. A lanciare l’allarme è il direttore della Psichiatria di Belluno, Bruno Forti.
«Abbiamo rilevato negli anni un incremento sensibile di domanda di accesso ai servizi da parte degli over 65», dice il primario, che prosegue: «Alla base di queste richieste ci sono problematiche depressive», sottolinea il primario, «che non sono necessariamente legate a problemi cognitivi, cioè alla demenza o Alzheimer». Per Forti si tratta di un problema psicologico che nasce non solo dalla solitudine, ma anche da difficoltà fisiche. Ad inviare questi pazienti anziani dallo psichiatria è direttamente il medico di famiglia, che spesso è tra le poche persone che si interfacciano con gli utenti con un’età avanzata. Si tratta di persone colte da ansia, insonnia, inappetenza, perdita di interesse, depressione appunto».
Nel 2017, secondo i dati in possesso dell’unità operativa psichiatrica, solo nel distretto di Belluno che comprende i territori del capoluogo, di Limana, Ponte nelle Alpi, Longarone e Zoldano, su 1.346 pazienti in carico, gli over 65 sono stati 377 di cui 241 donne e 136 uomini.
Praticamente un terzo degli utenti. «Anche nelle aree del Cadore e dell’Agordino», ci tiene a sottolineare il primario, «le percentuali di incidenza del fenomeno depressivo è simile a quello di Belluno».
Ad essere colpite maggiormente da questi problemi sono le donne «sia perché vivono più a lungo sia perché magari sentono di più anche la solitudine», continua Forti. «Si tratta, comunque, di una malattia che va affrontata insieme alla famiglia, col marito o la moglie a seconda di chi sia il soggetto depresso, e i figli. Tutte le persone della cerchia familiare più stretta vanno coinvolte, per avere un risultato migliore». La depressione negli anziani resta, comunque, un fenomeno che nei prossimi anni dobbiamo attenderci in aumento, visto l’incremento della popolazione anziana in questa provincia.
Ma se gli over 65 con disturbi psichiatrici sono in crescita, lo sono anche i giovani che necessitano del ricovero. «Si tratta di ragazzi con disturbi non solo del comportamento ma anche psichiatrici, la famosa doppia diagnosi causata anche dall’abuso di sostanze come droga e alcol. Molto spesso infatti, l’abuso di cannabis porta a scompensi di tipo psicotico in persone vulnerabili. Si va dall’adolescenza fino ai 21-22 anni. Molto spesso siamo di fronte a crisi ed episodi passeggeri che poi, con un aiuto, vengono superati. La cosa importante è riuscire a cogliere il disagio all’inizio, così da intervenire precocemente. Il problema è che molto frequentemente le persone hanno paura di uscire allo scoperto e di chiedere aiuto, per timore dello stigma che accompagna certi problemi psichiatrici. Noi interveniamo con terapia farmacologiche, e con percorsi riabilitativi». —
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