Psichiatria, pronti appartamenti protetti

Sorgeranno in via Lungardo in uno stabile comunale e serviranno a coprire la domanda di autonomia di questi pazienti
ospedale san martino
ospedale san martino

BELLUNO. Tutto pronto per l’avvio del gruppo «appartamento protetto» del dipartimento di salute mentale dell’Usl n. 1.

Attualmente l’offerta di strutture psichiatriche residenziali nell’Usl prevede 14 posti letto nella comunità terapeutica protetta di San Gervasio, 6 posti letto nella comunità alloggio Casa Carbone di Belluno, 8 posti nella comunità di Auronzo e altrettanti in quella di Reane a Auronzo.

Ma questa offerta è insufficiente mancando per alcuni percorsi riabilitativi un’ospitalità residenziale a protezione minima come un gruppo appartamento protetto (gap). Questo potrà consentire a persone seguite dal centro di salute mentale un ulteriore percorso riabilitativo e di autonomia. «Al contrario, in assenza di un’offerta assistenziale e riabilitativa di questo tipo, si bloccherebbe un turn over con le persone giunte a un livello di autonomia tale da consentire loro di assolvere le funzioni di vita quotidiana, creando una realtà di residenzialità sostitutiva e non invece riabilitativa», dicono dall’Usl. Per questo la necessità di creare 4 posti in un gruppo appartamento protetto per il Cadore e in due (uno maschile e l’altro femminile) per Belluno. «Il gap di Cadore è in via di attivazione a Reane di Autonzo, mentre i due appartamenti protetti di Levego sono stati ricollocati in una struttura idonea in via Lungardo. Mentre dovrà essere avviata la ricerca per un’ulteriore struttura idonea per altri quattro posti letto».

Il progetto avrà una valenza fino al 2016, salvo poi eventuali rinnovi. A gestire l’appartamento sarà il Consorzio Sacs quale ente capofila del raggruppamento temporaneo di imprese che gestisce, in collaborazione con la Cooperativa Tre Valli di Longarone e Itaca di Pordenone già le comunità terapeutiche e le comunità alloggio afferenti al dipartimento di salute mentale.

L’Usl per questo progetto pagherà al comune di Belluno, che ha dato in locazione gli alloggi, 5.040 euro all’anno cioè 420 euro mensili che dovranno essere divisi tra gli ospiti, secondo quanto impongono le nuove normative regionali. La compartecipazione pari al 50% per l’assistenza tutelare e la collaborazione di figure infermieristiche e riabilitative, e all’80% per i costi alberghieri. I costi di gestione per l’Usl del gap sono pari a 43.946 euro di cui 16.603 a carico del sanitario e i restanti 27.343 a carico dell’utente o del Comune di residenza. Questi costi vengono maggiorati del 20% se l’utente non risiede a Belluno. (p.d.a.)

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