Psr, «quel bando è pensato per le colline trevigiane»
AGORDO. «Ci dicono che in Veneto non usiamo i finanziamenti, ma non lo facciamo perché ci prendono in giro». A dirlo è l'assessore all'ambiente dell'Unione montana agordina, Siro De Biasio, riferendosi al bando del Piano di sviluppo rurale che scadrà il 12 novembre, ma che non ha incontrato i favori dei Comuni di montagna. Anzi, a breve l'Unione montana formalizzerà una lettera di protesta all'indirizzo della Regione e chiederà un incontro con l'assessore competente e con i dirigenti.
La questione già sollevata con forza nei giorni scorsi dal sindaco di San Tomaso, Moreno De Val, è stata toccata nel corso dell'ultimo consiglio dell'Um. «Il bando relativo alla misura 4.3.1 del Psr - dice De Biasio - non tiene conto delle reali problematiche della montagna, sia da un punto di vista tecnico che economico». Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, il bando (che si riferisce all'adeguamento delle strade silvo-pastorali) prevede una carreggiata di almeno tre metri di larghezza (dai 2,70 ai 3 per percorsi ad elevata mobilità e media possibilità di carico), una pendenza minima del 2%, una media inferiore o uguale al 14%, una massima (calcolata come valore medio su tratti di massimo 150 metri di lunghezza) del 16% (o del 18% nei percorsi ad elevata mobilità). Prevede inoltre un'incidenza percentuale dei tratti di pendenza massima sulla lunghezza totale dell'investimento pari a 20, una distanza di 100 metri tra due tratti a pendenza massima e un raggio di curvatura dei tornanti pari a 8 (o a 6 in percorsi ad elevata mobilità).
«Si tratta di parametri - dice De Biasio - che difficilmente possono essere rispettati nelle nostre strade silvo-pastorali. Da noi si passa con i trattori, non i camion. Inoltre le condizioni economiche non ci vengono incontro. Il finanziamento copre l'80% del costo dei lavori, ma l'Iva è esclusa e viene coperto appena il 5% della progettazione. Ho calcolato che per un progetto ad Alleghe di 187 mila euro di contributo su lavori per 240 mila euro, io devo mettere 116 mila euro. Li avrò? Non lo so. Chi può partecipare a questi bandi sono i consorzi privati, ma i Comuni lo faranno con difficoltà».
De Biasio sa che ormai questo bando è perso, ma spera in alcuni accorgimenti per il futuro. «La lettera che faremo - dice - spero serva a far riflettere la Regione. So che molti sindaci rinunceranno a partecipare a questo bando che sembra più pensato per le colline trevigiane che per la montagna. Speriamo che, se non si mangiano tutti i contributi a Treviso, resti qualcosa per la prossima volta».
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