Pulita la ciclabile a Pieve e Calalzo
All’opera anche l’ex sindaco Ciotti: «Quest’anno era in condizioni migliori»
PIEVE DI CADORE. «Oggi la pista ciclabile Lunga Via delle Dolomiti nei tratti dei Comuni di Pieve e Calalzo è più pulita e pronta ad accogliere nuovi ciclisti». Pur non essendo più sindaco, Maria Antonia Ciotti non è voluta mancare all’annuale appuntamento.
Ieri mattina i giovani di Pieve di Cadore hanno provato a pulire il mondo. Il gruppo di volontari e delle scuole si è ritrovato davanti al municipio alle 8.30, dove hanno trovato l’attrezzatura necessaria per raccogliere le immondizie sparse lungo il tratto di pista ciclabile a loro assegnata dall’amministrazione comunale che anche quest’anno ha aderito alla più grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata in Italia da Legambiente. All’appuntamento si sono presentate due classi della scuola primaria di Pieve accompagnate da due insegnanti con le quali hanno partecipato alla manifestazione. Con loro sono arrivati anche i ragazzi con abilità limitata del centro diurno della Usl 1 e quattro volontari.
I partecipanti hanno pulito tutto il tratto della ciclabile di competenza di Comuni di Pieve e di Calalzo, fermandosi poi a fare merenda nella zona della ex casa di riposo di Calalzo. «È stata una manifestazione molto bella» ha affermato la Ciotti, «che ha consentito la pulizia completa dell’intera pista ciclabile da Tai a Calalzo. Devo dire che quest’anno l’abbiamo trovata meno sporca dell’anno scorso. Quindi il materiale raccolto, è stato in quantità minore. Segno che chi è passato su questa pista ha imparato a sporcare meno, non lasciando immondizie in giro, È un fatto importante perché durante questa estate il numero che ciclisti che l’ha percorsa è stato quasi il doppio dello scorso anno. Evidentemente hanno capito che per correre meglio è necessario non lasciare tracce sulla pista».
«La campagna in questo 2017 è dedicata ai temi delle periferie, della comunicazione, dell’accoglienza e dell’integrazione» ha affermato Ermete Realacci di Legambiente, «con l’obiettivo di “pulire il mondo dalle barriere” che frenano lo sviluppo dei diritti e la diffusione del benessere per tutti con la riappropriazione collettiva del territorio che è la chiave per ricostruire le relazioni sociali, perché un mondo diverso è possibile solo se lo si costruisce insieme, senza barriere di alcun tipo: sociali e culturali, etniche e religiose, fisiche e mentali».
(v.d.)
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