Pulizia dei prati, il comune di Alleghe "assume" le pecore

L’amministrazione utilizzerà un gregge itinerante sui terreni del Comune e dei privati per dare maggiore decoro al paese

ALLEGHE. Le pecore contro il degrado dell'ambiente. Che l'agricoltura e lo sfalcio dei prati in montagna siano stati pressoché abbandonati ormai da alcuni decenni è un dato di fatto. Che oggi si tocchino con mano le conseguenze di tale abbandono nel bosco che avanza, nei prati invasi da sterpaglie, da piante infestanti e da rettili e insetti è un'altra amara constatazione. L'amministrazione comunale di Alleghe ha deciso di porvi rimedio con le pecore e ha affisso all'albo un avviso per informare del progetto.

«Al fine di garantire un giusto decoro per un Comune a spiccata vocazione turistica», si legge sul foglio, «e soprattutto per garantire la pubblica incolumità a salvaguardia dell'ambiente per evitare il pericolo di incendi e il proliferare di animali nocivi, tra cui rettili e vari insetti, da quest'anno siamo intenzionati a proporre il pascolo di un piccolo gregge itinerante, inizialmente su terreni comunali e, successivamente, sui terreni incolti dei privati cittadini che non abbiano la possibilità per provvedere allo sfalcio così come prevede il regolamento di polizia rurale».

Dunque, a partire dalla prossima estate, i prati di Alleghe e Caprile potrebbero essere meta di pascolo per un gregge di pecore che dovrà sostituirsi al lavoro che un tempo era delle falci. «In realtà», spiega il sindaco Gloria Pianezze, «non è una novità in assoluto, nel senso che già da alcuni anni un pastore porta le sue pecore a pascolare su alcuni terreni comunali e anche, previo consenso, su alcuni spazi privati. Ora vogliamo cercare di strutturare meglio, attraverso un bando, questo tipo di attività per riuscire a raggiungere altri terreni e quindi a dare maggiore decoro all'intero paese».

D'altronde il sindaco non vede altre vie di uscita. «Se escludiamo la malga di proprietà comunale condotta da un allevatore di Taibon e un altro che ha un paio di mucche», dice Pianezze, «da noi il settore dell'allevamento e dell'agricoltura è scomparso, non c'è più niente. Inoltre non è facile convincere la gente a pulire i prati; puoi tentare con le ordinanze per la pulizia a bordo strada, ma non è semplice. E allora più che convincere, abbiamo cercato di rendere facile la vita alle persone offrendo loro questa possibilità».

L'amministrazione comunale invita infatti tutti i proprietari di terreni prativi, che non possano provvedere allo sfalcio dei propri possedimenti, a comunicare al Comune, entro il 31 maggio, il loro eventuale consenso al pascolo delle pecore. «Ai pastori servono un certo numero di metri quadrati di pascolo», conclude il sindaco, «il tutto non costerà un centesimo né ai proprietari (che non perderanno il possesso del terreno), né al Comune che, se è vero che non incasserà soldi, potrà però sperare di avere un ambiente più curato». (g.san.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi