Punto primo intervento a Cortina, via alla petizione
Nei locali pubblici della Conca si raccolgono firme per chiedere al governatore Zaia di ripristinare il servizio al Codivilla
CORTINA. Una petizione per il ripristino dei servizi essenziali al Codivilla di Cortina. Un gruppo di cittadini sta raccogliendo firme da allegare a una lettera indirizzata al governatore Zaia. Al presidente della Regione i firmatari chiedono il ripristino delle attività svolte prima del 30 aprile all’interno del Punto di primo intervento.
«Riteniamo che le prestazioni che venivano garantite fino alla fine di aprile», si legge nella petizione, «siano il minimo indispensabile per l’assistenza medica ai residenti e ai numerosi ospiti della nostra vallata». L’attuale situazione del punto di Primo intervento, secondo i cittadini, «è gravosa e preoccupante».
A oggi il Punto di primo intervento del Codivilla è di tipo B ed è gestito dall’Usl, mentre il resto dell’ospedale è gestito da Oras; al Codivilla non vengono portati nemmeno i pazienti che chiamano il 118. Lo stesso neo primario, Ferdinando Da Rin De Lorenzo, ha spiegato che «per motivi legati alle due gestioni, un medico presente in ambulatorio non può effettuare referti a pazienti del Punto di primo intervento, ma eventualmente dare consigli e invitarli a recarsi a Belluno».
Il Punto di primo intervento ora costituito ha perso la reperibilità radiologica, con un servizio in atto solo dalle 8 alle 16, per soli cinque giorni alla settimana (dal lunedì al venerdì), quindi per sole 40 ore settimanali (25% del tempo complessivo). Perse anche le indispensabili consulenze specialistiche di Ortopedia, Cardiologia, Anestesia e Rianimazione, con la conseguente impossibilità di intervenire su patologie d’urgenza anche basilari, come la semplice applicazione di un gesso. Sono già molti i residenti e i turisti che per semplici e modesti problemi ortopedici hanno dovuto rivolgersi al San Martino di Belluno, con enormi disagi e intere giornate trascorse prima di poter tornare a casa, quando prima il tutto veniva risolto in pochi minuti al Codivilla.
La preoccupazione per il servizio di Primo intervento era stata espressa anche dall’associazione Albergatori di Cortina. La presidente Roberta Alverà aveva scritto a Zaia, ai dirigenti Usl, Oras e altri membri coinvolti nella gestione del nosocomio ampezzano, chiedendo di intervenire su un problema che diventa gravoso. «L’aumento dei flussi turistici», diceva, « fa aumentare il traffico e per una semplice ingessatura dover recarsi a Belluno, da Cortina, diventa un disagio davvero grande». Nessuno ha dato risposta alla missiva degli albergatori. Alcuni cittadini hanno così deciso di aprire una petizione. Le firme vengono raccolte nei locali pubblici della Conca. Una volta raggiunto un numero congruo, la lettera sarà spedita al presidente Zaia, sperando in un suo intervento.
Argomenti:caso codivilla
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