Qualità dell’aria 2017 Pm10 e benzoapirene restano le criticità
BELLUNO. La qualità dell’aria della provincia di Belluno si riconferma molto buona, la migliore in Veneto, anche se restano le criticità per le polveri sottili e il benzoapirene. Lo afferma lo studio regionale relativo al 2017 condotto dall’Osservatorio Aria dell’Arpa veneta, guidato da Salvatore Patti.
Pm10. L’area feltrina nel 2017 ha visto 42 superamenti dei limiti giornalieri (fissati in 50 microgrammi per metro cubo)contro i 35 consentiti dalla legge. Diciotto quelli di Belluno e cinque a Pieve d’Alpago. Per quanto riguarda, invece, i superamenti dei valori annuali, nel Feltrino sono stati 26, 19 nel capoluogo e 13 in Alpago.
Pm 2,5. Su questo fronte la provincia se la cava abbastanza bene. Sia Belluno con 15 microgrammi sia l’area feltrina con 21 microgrammi sono sotto al limite annuo di rilevamento fissato in 25 microgrammi metrocubo. «Si tratta di dati dettati dalla posizione geografica del Feltrino che consente la concentrazione di polveri sottili», precisa Patti che aggiunge: «Se guardiamo ai trend vediamo che negli ultimi 5 anni, a parte il 2014 che è stato fortunato a livello meteorologico, dal 2013 al 2017 le concentrazioni di polveri sottili sono rimaste pressoché costanti: l’area feltrina nel 2017 ha avuto 42 superamenti del limite giornaliero, nel 2016 ne ha avuti 43 e nel 2015 erano 44. Belluno, invece, ha registrato un aggravio di Pm10, passando da 8 superamenti nel 2015 a 9 nel 2016, a ben 18 nel 2017. Questo non tanto per l’aumento dell’inquinamento ma per una questione di meteo. Ma se il trend prosegue così credo che anche quest’anno avremo lo stesso numero di superamenti».
Benzoapirene. Nota dolente resta la presenza di benzoapirene. A Belluno nel 2017 si sono registrati 1.3 nanogrammi al metro cubo, mentre nel Feltrino si sono raggiunti i 2 nanogrammi, vale a dire entrambe le stazioni di rilevazione hanno ottenuto valori superiori all’obiettivo annuale di un nanogrammo. Il referente dell’Osservatorio Aria sottolinea come le maggiori concentrazioni di questo idrocarburo siano rilevate soprattutto in inverno a causa dell’uso del riscaldamento a biomassa cioè a legna. «Ma in provincia, soprattutto nelle parti alte, l’aria è decisamente migliore rispetto a quella veneta dove solo per il Pm10 i superamenti vanno dai 75 ai 100».
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