Quando le volgari sedie si trasformano in opere d’arte

CORTINA. “ Ti prego mamma, non essere depressa, ciascuno di noi può cambiare le cose”. Non immaginava Carla Tolomeo, nel 1997 già pittrice affermata, che la risposta che stava per ricevere le avrebbe...

CORTINA. “ Ti prego mamma, non essere depressa, ciascuno di noi può cambiare le cose”. Non immaginava Carla Tolomeo, nel 1997 già pittrice affermata, che la risposta che stava per ricevere le avrebbe cambiato la vita : “Davvero? Prova tu a cambiare una sedia”. Il piovoso Ferragosto cortinese 2015 ha parlato veneziano, con la galleria Contini, e milanese con Tolomeo, la cui mostra è stata inaugurata domenica 16 proprio da Contini, alla presenza di un folto stuolo di visitatori. Spiega l’artista: «Ho sempre pensato che la realtà non sia solo come appare, così ho cercato di cambiare la funzione degli oggetti, di trovare una chiave di lettura per ogni situazione; vivo incarnandomi nelle cose e negli incontri della vita, da cui trarre ispirazione come artista ed esperienze come donna. Quando ho iniziato a lavorare con sedie e divani ero vulnerabile, pensavo che lo straordinario successo ottenuto fosse un fenomeno estetico momentaneo. Ma quando, dopo tre anni, ero con le mie creazioni da Hermès, dopo cinque all’hotel Meurice di Parigi e poi in tanti musei del mondo e con una clientela internazionale, mi sono sentita forte, sicura della mia creatività e dell’idea che prendendo forma diviene opera d’arte». Convinti ed incantati clienti e visitatori, una volta di più sedotti dalle opere di “Ti piacerebbe sederti su un’opera d’arte?”, il titolo della mostra cortinese che ai primi di settembre si trasferirà nella galleria veneziana dei Contini. L’universo onirico di chi guarda viene catturato all’istante dai giochi di bellezza usciti dall’inconscio di Tolomeo: schienali che sono trame di lune rosse; pappagalli che qua si amano e là si lasciano; rose che sbocciano, immense; voli di farfalle; guizzi di pesci, che si rincorrono verso l’alto e proseguono infiniti nell’immaginario collettivo. Raffigurati in rossi di passione, in sofisticati ottani, in bleu profondi, in gialli improvvisi, in verdi riposanti. Utilizzando velluti preziosi, sete, lampassi e rifiniti di passamanerie e paillettes. Straordinaria Tolomeo. La sera del 16, per festeggiarla , cena in casa Contini: non un rifacimento de luxe delle abitazioni ampezzane, ma una villa primi ‘900 piena di carattere, che i padroni di casa hanno riempito di quadri e sculture della loro collezione personale. Ospite una gioventù bellissima e amici più agés lontani dall’idea di rottamazione. Squisito buffet, musica e conclusione finale «Quanto si sta bene dai Contini».

Adina Agugiaro

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