«Quartiere Europa» oggi: una frazione multietnica alla ricerca di un'identità

Riconosciuta già nel 1984 con delibera comunale per la gente resta il "Mandron" o area ex-De Castello
Il campo da calcio della frazione e la piazza don Fagherazzi
Il campo da calcio della frazione e la piazza don Fagherazzi
 
LIMANA.
E' uno dei biglietti da visita che Limana presenta a chi arriva dalla parte di Trichiana, salendo lungo la provinciale 1. Si chiama Quartiere Europa ed è la sedicesima frazione del comune, la più giovane, riconosciuta dal consiglio comunale con delibera n.25 del 1984.  Se un tempo questa era nè più e nè meno che l'area popolare di Limana, dopo lo sviluppo cominciato negli anni '80 è diventata una zona residenziale a tutti gli effetti; una zona che conta 160 abitazioni, per un totale di circa 500 abitanti. Non tantissimi ma nemmeno pochi.  Ci sono la nuova piazza Don Giosuè Fagherazzi, aree verdi e un campetto da calcio.  «E' una realtà complessa, perché la maggior parte degli abitanti proviene da fuori Limana; "Quartiere Europa" è abitato da famiglie di varia estrazione sociale, diverse per religione ed etnia», spiega il capofrazione Alfio Mancini, raccontando la realtà di una frazione che troppo spesso non viene identificata come tale. Forse è anche per la mancanza di segnaletica che per molti, tra cui i limanesi, è infatti rimasta "Mandron", dal nome della via principale, o "area ex-De Castello".  Per far conoscere questa realtà, ma soprattutto per favorire l'aggregazione e il senso di appartenenza e identità, il 12 febbraio 2009 è nato il gruppo frazionale volontari "Quartiere Europa", presieduto dallo stesso Alfio Mancini. Inizialmente il gruppo, apolitico e aconfessionale, era composto da dieci persone, che in due anni sono diventate 38 e partecipano attivamente alla vita del quartiere, mettendo a disposizione il proprio tempo per le finalità indicate nello statuto: ascoltare le esigenze e i problemi presenti nel quartiere; coinvolgere il più possibile gli abitanti; contribuire a creare un clima sociale positivo con iniziative adeguate; favorire la collaborazione e l'aiuto reciproco.  Insomma, per farla breve, persone che antepongono i fatti concreti alle chiacchiere che troppe volte animano gruppi del genere.  Negli ultimi due anni, il gruppo è riuscito a coinvolgere molti cittadini e associazioni presenti sul territorio comunale, comprese le altre frazioni, grazie a numerose iniziative: dalla festa del bambino, alle giornate ecologiche; dalle castagnate ai momenti conviviali; dall'allestimento del presepe alla recente "festa dei vicini" in collaborazione con l'Ater. I volontari hanno inoltre provveduto ad aiutare le persone anziane in difficoltà; tenere costantemenete in ordine e puliti il campo giochi e gli spazi comuni.  Nonostante gli sforzi, «manca il coinvolgimento di un maggior numero di cittadini in attività volte a favorire l'incontro e lo scambio di idee, esperienze e culture», osserva Mancini, auspicando che venga presto ultimato anche il campo giochi per togliere bambini e ragazzi dalla strada dando loro spazi adeguati. «Abbiamo una piazza bellissima, ma poco utilizzata. Sarebbe bello che anche altre realtà organizzassero qualche manifestazione. Non manca nulla, abbiamo persino il bagno pubblico».  C'è però bisogno di pensiline per attendere il pulmino, di una buca per la posta e di uno spazio per ritrovarsi, già richiesti alle amministrazioni comunali. Nel frattempo, fiduciosi che le cose possano migliorare quanto prima, si lavora per organizzare la castagnata, il presepe e la prossima "festa del bambino", prevista per il 17 aprile.

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