Quasi cinquecento sciatori in pista: gioia e commozione sul Col Gallina a Cortina

Riaccesi gli impianti di risalita dopo seicento giorni dallo stop per contenere la pandemia.

Registrati 5.900 passaggi. Zardini: «E le prenotazioni negli alberghi arrivano copiose»

Francesco Dal Mas
Apertura delle piste da sci di Col Gallina a Cortina d'Ampezzo - Da Rin - Perona
Apertura delle piste da sci di Col Gallina a Cortina d'Ampezzo - Da Rin - Perona

BELLUNO. E via, tutti in pista. Dopo 577 giorni riparte il Circo Bianco. Ed è boom. 480 ingressi al Col Gallina, sopra Cortina, poco sotto il Falzarego, in faccia alle Tofane, da una parte, e alle 5 Torri, dall’altra. 5900 passaggi. Non erano ancora le 8, ieri mattina, quando i primi sciatori si mettevano in coda, con la mascherina e distanziati, davanti alla biglietteria dell’Ita.

«Non credo ai miei occhi. Manca ancora mezz’ora all’apertura e qui comincia a farsi il pieno», commentava, quasi commossa, Sonia Menardi, alla cassa. Alberto Dimai, il presidente, era anche lui incredulo. Per tutta la notte, i suoi uomini, avevano battuto la pista. «Sono eccezionali», continuava a dire. «Niente green pass, non serve, la seggiovia non è coperta» era la prima novità che gli appassionati si sentivano dire. Tutti, ovviamente, erano provvisti della carta verde. Il primo a salire, e a scendere, è stato un habituè, Enrico Frare. «Non potevo che essere il primo. Era da due anni – confida – che aspettavo questa mattinata». Enrico fa il maestro di sci a Cortina, nella vita di tutti i giorni conduce un’attività commerciale a Conegliano. «Scendere, davanti allo spettacolo delle Tofane, è stata un’emozione unica».

ENTUSIASMO

La giornata non poteva essere più straordinaria. Neppure un filo di nuvole. Cielo limpidissimo. Aria frizzante. Davanti ai fotografi, arrivati numerosi, Giorgio e Paola alzano il pollice, in segno di vittoria. Il distanziamento? Un metro, anche di più. Ma arrivano un gruppo familiare, papà, mamma e figlia, e l’operatore li fa salire insieme, non prima di aver raccomandato di alzare sulla bocca la mascherina. Quasi severa la sollecitazione. Arrivano i ragazzini dello sci club. «Svelti, qui per una foto, è un giornata storica», li invita l’accompagnatore. Qualcuno tenta di svicolare, tale è la fretta di salire.

PRENOTAZIONI BOOM

Non può che esserci anche Marco Zardini, presidente del Consorzio Impianti a Fune di Cortina. «Vedete quanta gente? Apriamo col botto, anche se in anticipo. Ma le prenotazioni stanno arrivando. Fioccano davvero».

«Tanti alberghi mi dicono che per la prossima stagione hanno già quasi il tutto esaurito. Ma anche per gli appartamenti sta andando al meglio».

RINGRAZIAMENTI

A metà giornata si affaccia alla cassa un signore e Sonia si sorprende: un commosso grazie. «Mi sono fatto tre discese. Più che sufficienti per provare le emozioni di due anni fa. Ho pagato il giornaliero, ma il resto ve lo meritate, per i sacrifici che avete compiuto in questi 20 mesi». Per la verità, confiderà Sonia a fine giornata, non sono mancati coloro che hanno protestato per i 38 euro del giornaliero. «Non sanno che con le spese affrontate riusciremo a malapena a fare la patta. E da lunedì avremo ancora tutta questa gente? Rimarremo comunque aperti». Il rifugio Col Gallina è chiuso, sta affrettando alcuni lavori di riqualificazione. Il ristorante Grill da Strobel è invece preso pacificamente d’assalto e in poche ore esaurisce anche le scorte.

IL SINDACO IN PISTA

Dopo la cerimonia del 4 Novembre, sale anche il sindaco, Gianpietro Ghedina. Fa il biglietto per il pomeriggio. Prova una discesa. «È una neve ideale. Tra i 40 ed i 50 centimetri. Bravissimi gli amici dell’Ita, che ci stanno lavorando da settimane». Risale e ridiscende, il sindaco. Mascherina e casco. Basta? «Eh no, mi diverto assai. Torno su». Dieci discese, fin sul far della chiusura. «Ho visto tanti giovani, anche tanti ragazzi, ma pure numerose famiglie. Era comprensibile, questo afflusso, dopo 600 giorni di fermo. Sì, noi appassionati potevamo contare sullo scialpinismo, sul fondo, ma chi ha la discesa in testa, solo qui trova appagamento». Ma è doppia la soddisfazione. «Giù in città, in valle, c’è gente che cammina, altri con la mountain bike. È finalmente tornata l’estate di san Martino».

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