Quattordici profughi in aiuto di Parchi in movimento
BELLUNO. Più migranti che cittadini. C’erano anche 14 giovani profughi a dare una mano all’associazione “Parchi in movimento” nella pulizia del parco di Nogarè. Il gruppo, composto da una trentina di persone, si è dato da fare per tagliare l’erba, potare gli alberi e raccogliere rifiuti e foglie. Al termine della serata il parco era tirato a lucido. «È andata bene», spiega il vice sindaco Lucia Olivotto, che fa parte del sodalizio, «c’è stata una buona partecipazione, grazie anche alla presenza dei migranti, che hanno lavorato tanto. Erano contenti di rendersi utile e di scambiare quattro chiacchiere con i bellunesi: per loro è un modo per integrarsi e rendersi utili». «Quello che ancora manca», prosegue, «è il coinvolgimento della realtà locale. Sono tre anni che la nostra attività va avanti, ma non siamo ancora riusciti a far capire al bellunese l’importanza del volontariato in un momento in cui la macchina pubblica arranca per la mancanza di risorse».
Presente anche il sindaco Massaro: «È importante il lavoro svolto da questa associazione. Quasi tutte le domeniche, a proprie spese, queste persone si mettono in moto per curare il territorio e mantenere la cosa pubblica. Questa è un’iniziativa da sostenere».
Il sindaco si è complimentato anche con i 14 migranti che hanno partecipato alle operazioni di pulizia a Nogarè: «Questa collaborazione è interessante. Tanti migranti hanno voglia di muoversi e di dare una mano alla comunità che li ospita. Per loro è un modo per stare insieme e partecipare alla vita della comunità che li ospita».
«Questa è integrazione», prosegue Massaro. «Come sappiamo, abbiamo 80 profughi a Belluno e la maggior parte di loro ha voglia di fare. Per loro questa è l’occasione per conoscere i bellunesi e per scambiare qualche parola in italiano, per noi invece è l’occasione per conoscere questi giovani, perché, che ci piaccia o no, fanno parte della nostra realtà».
L’opera dei migranti proseguirà anche in settimana: «Domani (oggi ndr) ripuliranno l’area di Lambioi, che noi bellunesi lasciamo in condizioni indecorose; martedì torneranno lungo la panoramica, dove pittureranno la righiera».
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