Quattro anni fa si spegneva l'ex sindaco Fregona

Oggi l'anniversario della scomparsa del leader politico: si sentì male in consiglio comunale
Vittorio Fregona
Vittorio Fregona
 PONTE NELLE ALPI.
Sembra passato un secolo. Invece sono trascorsi solo 4 anni. Era il 10 luglio del 2007. Vittorio Fregona aveva appena concluso il suo intervento sulla discussione e l'approvazione del bilancio consuntivo del 2006. Il leader dell'opposizione avvertì un malessere. Faceva molto caldo. Fulvio De Pasqual uscì dalla sala consiliare per verificare le sue condizioni, fece tutto ciò che poteva ma non ci fu nulla da fare: Fregona morì in «prima linea», in consiglio. Esponente locale del Psi, iniziò la carriera politica nel 1964 come assessore nell'amministrazione guidata dal sindaco Umberto Orzes; fu in consiglio comunale dal 1970 fino al 1980 in qualità di consigliere; fu assessore dal 1985 al maggio 1987 (sindaco Marcello Dal Borgo). Nel 1990 (sindaco Giovanni Bortot) ricoprì la carica di assessore fino a luglio 1994, quando divenne sindaco fino al 1995. A seguito delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995, ritornò consigliere nell'amministrazione guidata dal sindaco Bortot fino al 1999 quando divenne nuovamente sindaco a capo di una lista civica. Restò tale fino a giugno 2004 per divenire consigliere nell'amministrazione guidata da Fulvio De Pasqual. La legislatura Fregona non fu agevole: la minoranza di sinistra, combattiva, fece proprie le battaglie ambientaliste (elettrosmog, discarica di Fiorane, traffico automobilistico, ecc.). Nonostante tutto l'amministrazione «portò a casa» diversi contributi per l'ampliamento della casa di riposo, per la realizzazione di tratti fognari. L'amministrazione Fregona, oltre ad intervenire sulla rete idrica prima che passasse al Bim, si impegnò affinché la Comunità montana ultimasse l'acquedotto del Rio dei Frari. Ciò nonostante, un cartello formato da esponenti ambientalisti e di sinistra, vinse le elezioni.  Nonostante la sconfitta Fregona non si dimise e svolse il suo ruolo di opposizione fino a quel fatidico 10 luglio. Fu proclamato il lutto cittadino per venerdì 13 luglio, giorno dei funerali. La camera ardente fu allestita nell'atrio del municipio di Ponte nelle Alpi. Per tutto il tempo di permanenza della salma nel municipio di Cadola, gli agenti di polizia locale e i volontari della protezione civile si succedettero a turno per custodire il consigliere comunale, insieme ad amministratori, amici e personale dipendente del comune di Ponte nelle Alpi. Moltissime persone si soffermarono accanto alla bara di Fregona. L'arcipretale, il giorno del funerale, era gremita. L'orazione funevre, a conclusione della messa fu pronunziato da Oscar De Bona, assessore regionale e amico dello scomparso. Particolarmente toccante fu il saluto di Antonella, la figlia maggiore dello scomparso. La salma fu tumulata nel cimitero di Cadola. (p.b.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi