Quattro milioni per le superiori «Ma toglieteci il patto di stabilità»

L’impegno della Provincia per garantire la sicurezza nelle scuole: i soldi derivano dai canoni idrici Lise: «Entrate sicure ma rischiamo di non poterli spendere, scriveremo una lettera al Governo»
Di Valentina Voi

BELLUNO. Quasi quattro milioni di euro per mettere in sicurezza le scuole della provincia. Soldi che palazzo Piloni ha ricavato in un risicatissimo bilancio e che arriveranno dai canoni idrici. Entrate sicure, dunque, anche se questa volta il problema potrebbe presentarsi al momento di spenderli. «Per effetto del patto di stabilità potremmo trovarci nella situazione di non poter usare questi soldi» spiega Ezio Lise, consigliere provinciale con delega all’Edilizia scolastica, «per questo abbiamo fatto pressione sui parlamentari bellunesi e vogliamo scrivere una lettera al governo Renzi: gli interventi per la messa in sicurezza delle scuole superiori devono essere svincolati dal patto».

Renzi, come prima mossa nel ruolo di premier, aveva deciso di partire proprio dalle scuole. Ma si era concentrato sulle elementari. «Il governo fa bene ad occuparsi delle primarie» spiega Lise, «ma ha saltato a piè pari le scuole secondarie che sono rimaste in carico alle Province. Il governo sembra essersene dimenticato».

E da qui la necessità di trovare fondi per la manutenzione delle scuole. Dal bilancio 2015 il nuovo consiglio provinciale presieduto da Daniela Larese Filon ha accantonato 3.978.000 euro da destinare all’edilizia scolastica. A questi si aggiungono 1.213.000 euro per interventi già appaltati. I cantieri pronti a partire sono quelli all’Iti Segato di Belluno, 778mila euro per la sicurezza sul versante degli incendi e l’adeguamento alle normative, e la sistemazione delle palestre dell’istituto Colotti a Feltre, sia quella storica che quella nuova: entrambi gli interventi vanno nella direzione del consolidamento sismico. Per la palestra nuova, in particolare, si punterà a fissare le coperture per evitare che in caso di terremoto ci sia un effetto domino, come era successo in Emilia.

Tra le priorità individuate per il 2015 e finanziate con i proventi dei canoni idrici la Provincia ha individuato la palestra dell’Agrario di Feltre (un milione 300 mila euro), l’adeguamento alle norme di sicurezza per il Negrelli (500 mila euro), il secondo stralcio di lavori al Segato (778 mila euro), la manutenzione della copertura al liceo Dal Piaz di Feltre (400 mila euro), lavori di adeguamenti antisismico alla copertura dell’istituto Brustolon (350 mila euro), la messa in sicurezza dei solai al liceo scientifico Fermi di Pieve di Cadore (150 mila euro) ed infine altri interventi all’alberghiero di Falcade (500 mila euro).

Una lunga serie di cantieri che però potrebbero essere ostacolati dal patto di stabilità. Per questo la Provincia chiede a Renzi un’esenzione dal patto. «Deve valere anche per i lavori previsti per prevenire il dissesto idrogeologico» spiega Lise, «ed è solo l’inizio: per sistemare tutte le scuole della provincia ci vorrebbero almeno 7 milioni di euro all’anno per i prossimi cinque anni partendo proprio dall’Agrario di Feltre».

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