Quattro nipoti contro la zia per un’eredità non ricevuta
BELLUNO. Quattro nipoti aspettavano la loro eredità. La nonna era deceduta e qualcosa avrebbero dovuto ricevere del suo patrimonio. Erano rimaste orfane di madre e potevano, a buon diritto, considerarsi le eredi dirette. Ma per tre anni non è arrivato nemmeno un euro e, a un certo punto, hanno capito come mai, denunciando la zia Paola De Menech per l’ipotesi di reato di appropriazione indebita di 42 mila euro, che erano contenuti in un libretto postale cointestato.
La donna è difesa dall’avvocato Fioraso e deve rispondere anche del fatto di non aver fatto la dichiarazione di successione, oltre che di essersi impossessata di tutti i soldi, mentre le quattro donne si sono costituite parte civile con la collega Barzon. L’impiegato delle Poste non aveva trovato niente da ridire sui prelievi.
A distanza di tempo, le parti offese hanno potuto avere qualcosa, grazie a un accordo tra gli avvocati, ma la querela non è stata ritirata e si tratta di un reato non procedibile d’ufficio. Nell’udienza di ieri, non è mancata la confusione e lo stesso Riposati ha confessato di non capirci molto della vicenda. In mancanza di una soluzione, sempre il giudice ha chiesto alle parti di trovare una conciliazione. Un accordo, come si fa dal giudice di pace, per evitare di andare a processo. Non c’è molto tempo davanti e bisognerà capire in cosa potrà tradursi l’auspicata stretta di mano. Le scuse? Una somma in denaro. Quello che conta, per il Tribunale, è non perdere altre udienze con un caso già risolto. —
G.S.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi