Quattro sfere colorate sui cavi di Rio Gere in ricordo degli “angeli”
Dario, Fabrizio, Marco e Stefano saranno ancora più presenti e per sempre. Quei palloni sui fili aiuteranno tutti gli elicotteri in missione in quella zona
Dario, Fabrizio, Marco e Stefano: i nomi degli “angeli” di Falco sono impressi da ieri su quattro sfere colorate, del diametro di 40 centimetri, posizionate sui cavi elettrici a Rio Gere.
Saranno così segnalati i cavi elettrici sotto il monte Cristallo, nel punto in cui dieci anni fa cadde l’elicottero del Suem 118, provocando la morte di tutto l’equipaggio.
Fu proprio l’urto contro quei fili elettrici, il 22 agosto del 2009, nel corso di una ricognizione su di una frana creatasi a seguito di violente precipitazioni abbattutasi in zona, a causare il disastro aereo di Falco. Morirono sul colpo Dario De Felip, pilota della ditta Inaer; Fabrizio Spaziani, medico del Suem 118, direttore della Scuola sanitaria del Soccorso alpino, volontario della stazione Cnsas di Pieve di Cadore; Marco Zago, tecnico di bordo dell’Inaer e tecnico del Soccorso alpino della stazione Cnsas di Belluno; Stefano Da Forno, tecnico di elisoccorso, direttore della Scuola regionale del Soccorso alpino e tecnico della Stazione Cnsas Feltre.
Ieri mattina il comitato “Falco senza confini” , presieduto dal dottor Alessandro Forti, i tecnici della società Faloria Cristallo e della ditta Cuprum di Belluno, con l’ausilio di EliAbruzzo, hanno posizionato le quattro sfere.
«Questo progetto lo abbiamo chiamato “uniti per sempre”», spiega Forti, «perché sulle sfere ci sono i nomi dei nostri quattro amici, messi in ordine alfabetico da sinistra a destra, che saranno uniti per sempre. Essere riusciti in questo per noi è una grande soddisfazione. Non avremmo mai potuto farcela senza l’appoggio della società Faloria-Cristallo che ci ha dato via libera, aiutati e supportati in tutto. Dal 2009 si era sempre detto che i cavi dovevano essere segnalati. A fine gennaio siamo partiti. Abbiamo creato il comitato, iniziato l’iter, raccolto i fondi e oggi abbiamo messo le sfere. In poco tempo abbiamo realizzato qualcosa che è importante sotto tanti punti di vista».
Dieci anni dopo la tragedia si sono voluti ricordare al meglio gli eroi del Soccorso.
«È stata un’iniziativa simbolica ma dall’alto profilo emotivo», dichiara Enrico Ghezze, amministratore delegato della società Faloria-Cristallo, «la segnalazione dei cavi deve essere però fatta con gli strumenti idonei, che oggi sono digitali, e il comitato di Forti sta lavorando anche per questo. Ma abbiamo voluto appoggiare economicamente, burocraticamente e fisicamente questa iniziativa perché la tragedia di Falco ha provato tutti noi immensamente».
Ieri mattina è stata tolta la corrente, la funivia per Son Forca ha continuato a salire alimentata dai generatori.
L’elicottero si è avvicinato ai cavi e i tecnici hanno posizionato le quattro sfere.
Gli uomini della ditta Cuprum di Belluno, guidati da Paolo Costa, hanno messo a terra i tralicci per consentire le operazioni di posa in maniera veloce. «È un bella novità vedere le sfere dopo 10 anni», ammette Rodolfo Selenati del Cnsas Veneto, «perché oggi i cavi si vedono. Ma questo deve essere solo un punto di partenza, un gesto simbolico per stimolare il percorso di legge sugli ostacoli al volo. Siamo sconsolati, perché a livello nazionale si è tutto arenato. Mi auguro arrivi quanto prima un politico di buona volontà che porti a termine l’approvazione della normativa». —
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