«Quel documento era anacronistico»

Lavoratori Usl, Fabio Zuglian della Cisl ribatte a Cgil e Uil sull’ordine del giorno contro la riforma della sanità veneta

FELTRE. «È attraverso la mediazione che si tutelano i lavoratori e che si ottengono risorse aggiuntive per le nostre Usl e non certo attraverso proclami fuori tempo, fuori luogo e fuori storia».

Fabio Zuglian, segretario Cisl funzione pubblica, è stato messo alla gogna dai colleghi delle altre due sigle sindacali Cgil e Uil, perché accusato di aver stoppato, alla riunione della Rsu, l’ordine del giorno contro la legge Zaia sul ridisegno delle Usl del Veneto e sulle possibili implicazioni anche nella mobilità dei lavoratori per effetto dell’Azienda zero.

«Quel documento che abbiamo portato noi come Cisl in Rsu dove era presente un solo delegato per la Cgil e dove si è confermata come regola l’assenza del segretario della Uil», dice Zuglian, «non aveva alcun senso, o meglio risulta anacronistico, alla luce di un confronto diretto sui temi del documento che abbiamo avuto in Regione con la parte politica, rappresentata dall’assessore Luca Coletto, e con quella tecnica del segretario generale Domenico Mantoan. A questo tavolo si sono concordate alcune questioni, prima fra tutte quella della mobilità dei lavoratori che interpreta la preoccupazione per alcuni dipendenti di dover cambiare Usl pur di continuare a lavorare. Ma noi rassicuriamo che non ci sarà alcuna mobilità fuori controllo. A meno che non ci sia qualche dipendente dell’Usl di Feltre che desideri, per una questione di crescita personale, fare un salto di qualità. E una ricollocazione sul territorio di area vasta è da vedere favorevolmente, ma questo riguarda chi lo vuole fare consapevolmente e volontariamente».

Altra questione che è stata materia di confronto fra sindacati e rappresentanti istituzionali, è quella relativa alla richiesta di applicazione di risparmi strutturali che derivano dalla riduzione delle Usl del Veneto. Una sorta di ristorno, in poche parole, che permetta di avere «fino a cinque milioni all’anno di risorse aggiuntive per progetti obiettivo, destinati a cinquantamila lavoratori di comparto del Veneto», dice Zuglian. Insomma, il motivo per cui l’ordine del giorno declamato da Cgil e Uil come «documento per far sentire la voce del lavoratori in Regione», risulta per Zuglian «anacronistico e pretestuoso». Anacronistico perché c’è stato il confronto diretto e concertato. Pretestuoso, riferito soprattutto alla Cgil, perché «lo scopo di una presa di posizione contro la legge Zaia malcela la volontà politica di un attacco contro il governo».

Laura Milano

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi