«Quello dei cugini austriaci è stato un atto di debolezza»

MEL. «È una cosa vergognosa e gravissima quanto fatto da un’impresa che ha vissuto per anni sulle spalle degli italiani che rimanevano in cassa integrazione, ma dimostra come lo stabilimento di Mel...

MEL. «È una cosa vergognosa e gravissima quanto fatto da un’impresa che ha vissuto per anni sulle spalle degli italiani che rimanevano in cassa integrazione, ma dimostra come lo stabilimento di Mel faccia paura perché produce meglio e di più». Dura la critica di Luca Zuccolotto, segretario della Fiom Cgil e degli altri sindacati in merito alle azioni che avrebbe messo in campo la Secop contro l’Acc. «È evidente che nel panorama mondiale l'operazione Acc può diventare interessante per qualcuno e pericolosa per altri e i nostri ex cugini d’Oltralpe sanno che la nostra capacità produttiva, se viene supportata anche da acquirenti finanziariamente forti, potrebbe essere pericolosa per loro», dichiara Bruno Deola, segretario della Fim Cisl. «La Secop è un gruppo finanziario e nella finanza non esistono regole. Basti pensare che avanziamo da oltre un anno i soldi della cessione dello stabilimento cinese. Erano in molti a pensare che, venduta la sede austriaca, Mel sarebbe morta. Ma non è così».

Critico Paolo Da Lan, segretario della Uilm: «Quando qualcuno fa queste azioni, sta misurando la propria debolezza, non la propria forza: in Austria ci davano per spacciati, ma oggi non è così. Anzi, ci risulta che Oltralpe abbiano tagliato 150 persone e trasferito alcune linee in Slovacchia. Ogni tanto», conclude il sindacalista, «c'è un dio di un figlio minore che guarda giù». (p.d.a.)

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