"Questa legge è folle così si uccide la città"
BELLUNO. Una legge «folle», che «ucciderà l'economia della città». Non hanno dubbi, i gestori e i dj che si sono riuniti al pub Kilkenny per discutere dell'ordinanza del sindaco Prade che limita gli orari dell'intrattenimento musicale nei locali della città. Un provvedimento che non smette di far discutere, e che preoccupa tutti, gestori, ma anche i dj.
C'erano anche Ascom (Andrea Dal Pont) e Rossana Roma (pubblici esercizi), che hanno ascoltato le lamentele e oggi le porteranno nella riunione indetta dall'Ascom. Gli effetti dell'ordinanza, intanto, si sono già visti: «Ieri sera abbiamo organizzato una festa al Kilkenny», ha raccontato dj Bisso, «e a mezzanotte abbiamo dovuto spegnere la musica. Risultato? La gente ha iniziato ad andarsene, mentre fino a qualche mese fa, prima che arrivasse l'ordinanza, si iniziava a lavorare bene a quell'ora».
A rischio ci sono anche tutta quella serie di servizi che i locali oggi forniscono ai loro clienti, come le navette salva patente: «I locali pagano per garantirle», dice Raffaele Dal Farra, che organizza eventi per il 5 Vie. «Con queste limitazioni e il lavoro che ne risentirà sarò costretto a tagliarle».
Sono emerse con evidenza diverse criticità e proposte, come quella di sanzionare chi fa schiamazzi fuori dai locali senza colpire i gestori, che dovrebbero essere responsabili solo di quello che succede all'interno. Quello che però non va proprio giù, e che fa arrabbiare dj e gestori, è che tutti i bar siano stati “puniti” dall'ordinanza, indipendentemente dalla loro condotta.
Non passa la linea della mediazione con il sindaco proposta da Rossana Roma. La rabbia dei gestori ha raggiunto livelli difficili da placare, e pur mantenendo toni civili, non c'è un punto dell'ordinanza che non sia stato smontato.
«Quello che ci dicono è illegittimo», dice Luca Panizzi, del Kilkenny. «Non c'è alcun limite nella pubblicità dei gruppi o dei dj, la legislazione concede strumenti di marketing, come possono essere i musicisti«. E il limite delle 100 persone? «L'ordinanza si contraddice, solo i locali che fanno spettacolo hanno questa limitazione, perchè devono dotarsi di certificato di prevenzione antincendio, ma appena sopra il sindaco vieta ai bar di fare spettacolo. Quindi questa prescrizione non ha senso. Il sindaco ha usato la parola musica per colpire un locale dal punto di vista economico. Non vuole che la gente giri fuori da alcuni locali dopo mezzanotte, questo è, non è solo la musica. Vuole farci chiudere», ha concluso il gestore del Kilkenny.
Ma così, per gli altri gestori, «si distrugge l'economia della città. Questa legge è folle». Una proposta arriva da Paolo Mus del Bar Astor: «Sospendere l’ordinanza fino al 31 gennaio e verificare se le proteste verso un locale sono o no giustificate. Magari con l’Arpav».
Alessia Forzin
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi