«Qui si investe sul materiale umano»
Dal 1° gennaio 2017 ci sarà la fusione per incorporazione in Epta delle tre società Costan di Limana, Iarp e Misa. «Un’operazione che ha semplicemente come scopo una maggiore efficienza amministrativa», hanno commentato Bruno Deola e Luciano Zaurito, segretari della Fim Cisl e della Uilm Uil. «Sarà infatti salvaguardato il marchio Costan, uno degli storici del gruppo». «La Costan è una realtà che non ci crea preoccupazioni e speriamo continui ancora in questa direzione per molti anni», ha detto Luca Zuccolotto, segretario Fiom Cgil. «Ci fa piacere che siano stati toccati nei discorsi ufficiali alcuni punti importanti, come il fatto, soprattutto, che la Costan, senza i suoi lavoratori, non sarebbe quella che è». «Questa azienda è un fiore all’occhiello del territorio», hanno aggiunto i tre sindacalisti, «in cui si è investito, e si continua a farlo, sul “materiale” umano». La Costan ha ancora un centinaio di collaboratori a tempo determinato, che lavorano nel periodo dei picchi produttivi, da metà primavera a metà autunno. L’obiettivo è ampliare l'organico, assumendo a tempo indeterminato almeno una parte di questi lavoratori, visto che la produzione sta volando e, quindi, l'ampliamento sarà compatibile con il trend del mercato. «Oggi lo stabilimento supera i mille dipendenti ed è un numero davvero importante, così come i 60 nuovi addetti nel reparto vetreria», hanno detto ancora Deola e Zaurito. «Nei prossimi giorni avremo un incontro con la proprietà. Costan ha in corso anche un contratto integrativo importante che scadrà quest’anno». Tra i punti da inserire nel nuovo integrativo c’è la volontà di prevedere qualche aiuto economico in più per i lavoratori precari e una trasformazione di premi in tempo libero per chi è già vicino alla pensione. «Siamo orgogliosi dei risultati ottenuti da questa azienda», ha ribadito Deola, «i cui dipendenti sono tra i più professionalizzati del comparto metalmeccanico e la Costan ha saputo fidelizzarli dando loro fiducia». (m.r.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi