«Qui siete una bella comunità»

Il cardinale visita il museo dei papi: «È molto bello, speriamo si arricchisca»

LORENZAGO. Il cardinale Pietro Parolin è arrivato presto a Lorenzago, accompagnato da Giorgio Gerardini, che lo ha portato a visitare il museo dei papi, nell’antica canonica. Un’ora e mezza di ricognizione tra numerose reliquie di san Wojtyla e significative testimonianze del passaggio del successore, Benedetto XVI. «Il museo è molto bello. Speriamo che si possa arricchire – ha detto Parolin -, mi è piaciuto soprattutto il grande amore con cui questa comunità vuole raccogliere e conservare le testimonianze di questi soggiorni straordinari».

Don Sergio De Martin, il parroco, facendogli da guida insieme a Marco D’Ambros, è rimasto entusiasta della semplicità del numero due del Vaticano. «Papa Francesco li sceglie con il rigore della dolcezza, dell’umiltà, della disponibilità al dialogo», riferisce. «Sarebbe davvero un sogno ospitare il papa che rivoluziona la Chiesa nel segno del Vangelo. La Chiesa dell’essenzialità, come quella che qui ci rappresenta il più stretto collaboratore di Francesco». E, al riguardo, Tremonti, il sindaco, aggiunge: «Quella che oggi scriviamo è una pagina che passerà alla storia per Lorenzago e il Veneto». La messa è stata preceduta da un singolare corteo che si è snodato lungo i tornanti che dalla casa dei papi salgono alla basilica all’aperto. Una trentina di sacerdoti, fra i quali l’arcidiacono del Cadore, mons. Diego Soravia; mezza dozzina i vescovi, fra i quali Giuseppe Andrich di Belluno-Feltre; a chiudere il corteo numerose autorità, dai sindaci di vari comuni, al consigliere regionale Sergio Reolon, all’on. Roger De Menech, che poi ha raggiunto il senatore Giovanni Piccoli, l’ex ministro Giulio Tremonti, salito a piedi, l’on. Federico D’Incà, altre decine di amministratori (anche il presidente della Magnifica, Bortolot, dirigenti del Corpo Forestale dello Stato e dei Servizi forestali, che hanno ideato e realizzato il museo. Il corteo è stato accolto dai canti dei cori del Cadore. In prima fila, seduto in carrozzina, il medico dei papi, Angelo Costola, che non riusciva a trattenere le lacrime per la commozione, rivivendo gli intensi momenti delle vacanze pontificie. A valle il suono festoso delle campane, suonate a mano dai giovani, come ai tempi dei papi. (fdm)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi