Rabbia, un asino morto a San Pietro di Cadore

C’è anche un asino tra le vittime della rabbia in provincia di Belluno. La conferma è arrivata ieri pomeriggio dall’Istituto zooprofilattico di Padova dove la carcassa dell’animale era stata portata per gli accertamenti
BELLUNO.
C’è anche un asino di San Pietro di Cadore tra le vittime della rabbia in provincia di Belluno. La conferma è arrivata ieri pomeriggio dall’Istituto zooprofilattico di Padova dove la carcassa dell’animale era stata portata per gli accertamenti. Sottoposte a vaccinazione post contagio le persone che sono venute in contatto con l’equino nei giorni scorsi.


E’ salito il numero degli animali colpiti dalla rabbia: ai sette riscontrati a novembre (un cane, un tasso e cinque volpi), se sono aggiunti altri sei: oltre all’asino, le volpi ritrovate nella zona del Centro Cadore.

«Questi ultimi ritrovamenti, segnalati peraltro da veterinari del servizio pubblico, ci danno l’idea di come si sta evolvendo il fenomeno: ancora contenuto nella parte alta della provincia, in spostamento lento verso Vodo», precisa il responsabile del canile sanitario dell’Usl n. 1, Gianluigi Zanola.


Vaccinazione dei cani.
La Regione Veneto ha definito tempi, modi e costi della campagna vaccinale. Deciso il tipo di vaccino da somministrare, come indicato dall’istituto zooprofilattico, «nei prossimi giorni la farmacia dell’Usl potrà iniziare gli acquisti, così possiamo partire con la vaccinazione di massa dei cani dalla prossima settimana», anticipa Zanola.


«Ho già avvisato i sindaci dei comuni del Centro Cadore da cui inizieremo con la campagna, vale a dire Lozzo, Lorenzago e Vigo di Cadore, per poi scendere verso la parte più bassa del Cadore e nel Comelico» continua Zanola. I proprietari di cani saranno, quindi, chiamati tramite le ordinanze dei sindaci a presentarsi in determinate ore, posti e date per sottoporre l’animale al vaccino. «Chi sceglierà di rivolgersi al servizio veterinario pubblico pagherà un ticket di 5 euro. Così ha deciso la Regione per rendere accessibile a tutti l’iniziativa, evitando così che i costi elevati pregiudichino l’esito della campagna obbligatoria». Resta sempre valida la possibilità di rivolgersi al veterinario di libera professione.


Vaccinazione delle volpi.
Partirà fra una decina di giorni la vaccinazione con le esche per le volpi e gli animali selvatici. E’ quanto ha deciso il vertice tra Regione Veneto, Lombardia, province autonome di Trento e Bolzano, coi tecnici ministeriali e gli esperti europei di rabbia. «Il ministero si sta attivando per capire la disponibilità di vaccino per le volpi, che viene acquistato all’estero», precisa Piero Vio, dirigente dell’unità sanità animale del Veneto. «Della gestione economica e sanitaria della campagna si occuperà l’istituto zooprofilattico. Si cercherà di muoversi in fretta visto che si teme che la rabbia possa passare anche alle regioni confinanti». Nei prossimi giorni sarà emanata l’ordinanza ministeriale che interesserà anche i territori limitrofi al Veneto.


Le richieste di palazzo Piloni.
Ieri, intanto, la Provincia di Belluno, dopo aver spedito la lettera alla Regione dove chiede di rivedere il divieto di caccia con i cani e di far parte dell’Unità di crisi «per dare un concreto contributo alla soluzione del problema», ha scritto a tutti i sindaci facendo il punto della situazione. Presenti al tavolo anche i rappresentanti del mondo turistico locale: «Ricordiamo che è obbligatorio che i cani che entrano nel nostro territorio siano già vaccinati».
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