Raccolta di firme per dire no ai vincoli paesaggistici

Affollata assemblea del comitato per il collegamento tra il Comelico e la Pusteria

PADOLA

Ha preso il via la raccolta di firme, aperta a tutta la provincia, ai residenti ed anche ai turisti, contro i vincoli imposti dal Mibact (Ministero dei Beni per i beni e le attività culturali e per il turismo) ai comuni di Auronzo e del Comelico.

L’ha lanciata sabato a Padola il comitato pro collegamento, nel corso di una riunione molto partecipata. «È ora di metterci la firma, oltre che la faccia – spiega il coordinatore del Comitato Rinaldo Tonon – le firme infatti vanno a sostegno dell’azione che gli amministratori pubblici faranno per opporsi a questa decisione del Ministero».

In pratica si chiede una revisione del vincolo che, dicono i promotori dell’iniziativa, «si manifesta come un eccesso di potere in quanto toglie agli enti locali la possibilità di realizzare una propria autonoma strategia di sviluppo. Inoltre si contrappone alla volontà popolare locale rappresentata dall’elezione democratica di sindaci e consiglieri comunali; predispone indicazioni eccessivamente rigide tali da impedire ogni trasformazione del territorio dell’Alto Bellunese, accelerandone il processo di decadenza. È poi un atto che non trova giustificazione da necessità impellenti, perché si sovrappone alla già rilevante produzione di strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica locale (regionale in primis) e statale già esistenti, con pertinenti caratteri di rilevante tutela paesaggistica; e va contro i risultati referendari di autonomia del Veneto e della Provincia di Belluno».

Per tutti questo, i firmatari chiedono che «deputati e senatori del Bellunese si impegnino affinché il Ministero attivi la procedura di revisione dei vincoli; e che gli enti locali interessati, comuni di Auronzo e del Comelico, deliberino di impugnare al Tar il decreto di vincolo».

Primo firmatario il sindaco di Calalzo, nonché deputato di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, presente alla riunione di sabato, che spiega: «Con la mia firma, ho voluto ribadire la mia totale disponibilità, nonostante il mio ruolo di minoranza in Parlamento, a sostenere questa battaglia, e con me è a disposizione tutta Fratelli d’Italia, oltre ai cittadini che rappresento».

Ed ancora: «Dai sindaci ai parlamentari, serve unione totale. La politica si riappropri della sua funzione decisionale, e non diventi succube di qualche tecnico. Faccio a tutti un appello: questa battaglia non sia del solo Comelico, ma di tutta la provincia di Belluno, che deve farsi sentire contro la prepotenza dei funzionari e la complicità del ministro». Un fermo «no ai vincoli ingiustificati che non mirano all’interesse della popolazione» viene anche dal Consiglio generale della Magnifica Comunità di Cadore che, con un ordine del giorno, arriva a sottolineare che questi vincoli sono stati adottati «con l’evidente obiettivo di ostacolare e condizionare il progetto di ampliamento della zona sciistica di Comelico Superiore e il collegamento con Monte Croce, da tempo oggetto di un’iniziativa del Comune, condivisa da tutta la popolazione». —


 

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