Raccolta differenziata: Ponte nelle Alpi ancora sul trono nazionale
Rifiuti: Belluno è il 4º capoluogo, bene anche San Gregorio e Quero
La premiazione di Ponte nelle Alpi a Roma A destra Vieceli e Prade
BELLUNO. Ponte nelle Alpi concede il bis. L'amministrazione guidata da Roger De Menech conquista per il secondo anno consecutivo lo scettro nazionale di Comune riciclone, mentre Belluno, col 64,5% di differenziata, si conferma (con un largo margine di vantaggio su Treviso) il capoluogo più "ecologico" del Veneto.
Ieri mattina le premiazioni a Roma, durante la cerimonia organizzata da Legambiente. Oltre a Ponte e a Belluno, compaiono nell'elenco dei Comuni ricicloni altre due realtà provinciali: in 125ª posizione troviamo San Gregorio nelle Alpi, che raggiunge una differenziata del 72,8% e quota 75,17 di indice di buona gestione (nella classifica viene considerata l'azione a tutto campo nel governo complessivo del settore rifiuti: produzione, riduzione, riciclo); in 253ª c'è invece Quero (differenziata al 70,4% e indice 68,66). I meriti di Ponte.
Efficienza, un servizio impeccabile e puntuale, un ecocentro gestito con grande accuratezza, costi di gestione contenuti, tariffe che premiano i comportamenti dei cittadini più virtuosi, educazione ambientale nelle scuole, la determinazione di un'assessore e dell'amministrazione e soprattutto la voglia condivisa di fare la cosa migliore per la propria comunità: ecco la ricetta che ha portato Ponte nelle Alpi, stabilmente al vertice nazionale con l'86,4% di differenziata e un indice di buona gestione pari a 87,76.
Riciclare significa anche contribuire a ridurre le emissioni in atmosfera: la giuria ha calcolato che le emissioni di C02 evitate da ogni cittadino di Ponte nelle Alpi nel 2010, grazie alla raccolta differenziata e al relativo recupero di materiali, è di ben 105.1 chili. «Si può ben dire che a Ponte nelle Alpi ognuno, con piccoli gesti quotidiani, fa la sua parte per rispettare gli obiettivi di Kyoto», sottolinea con soddisfazione il sindaco De Menech. La premiazione. Il premio è stato ritirato a Roma dal sindaco Roger De Menech, dall'assessore all'ambiente Ezio Orzes e dal direttore della Ponte Servizi srl Stefano Triches, società del Comune che gestisce il servizio. Sul palco anche tre operatori del servizio: Stefano Bortot, Giuseppe Prest e Giuseppe Rutigliano. «In questo modo», spiega il primo cittadino, «abbiamo voluto sottolineare il lavoro corale che caratterizza la nostra esperienza».
Sono stati i vertici di Legambiente a illustrare il gran lavoro del Comune di Ponte nelle Alpi che, a partire dal 2007, ha dotato gli abitanti di quattro bidoncini per la separazione dei materiali (carta-cartone, secco, umido, vetro-plastica-lattine) e di una tanichetta da 5 litri per la raccolta differenziata degli olii di frittura. Orzes entusiasta. «Siamo soddisfatti di questo ennesimo riconoscimento», spiega l'assessore Orzes, «anche perché è la prima volta che un Comune conquista lo scettro di riciclone per due anni consecutivi. E quest'anno il margine che ci separa dal secondo classificato è davvero elevato». «Il tutto», prosegue, «dimostra che è sempre possibile migliorare il servizio, a patto che tutti partecipino con entusiasmo, dagli amministratori ai cittadini. E' proprio la dedizione dei residenti ad aver spinto Ponte nelle Alpi sul primo gradino del podio». Orzes si sofferma sulla tipologia di raccolta adottata a Ponte nelle Alpi: «La nostra è una raccolta differenziata porta a porta. Ormai da tre anni non ci sono più cassonetti sulle strade, con i rifiuti che vengono raccolti a domicilio, seguendo un calendario specifico.
Importante anche l'ecocentro, dov'è possibile conferire tutto ciò che si può trovare nella casa di un cittadino. In tutto», aggiunge con orgoglio l'assessore, «ricicliamo trenta tipologie di rifiuti: non c'è niente che proviene dalla famiglia che non trovi una corretta forma di riutilizzo e lo dimostra il fatto che in media un cittadino di Ponte produce soltanto 30 chili di rifiuti non riciclabili l'anno». Migliorare si può, ma solo se... «Siamo molto avanti», conclude Orzes, «ma ci sono ancora margini di miglioramento. Per fare ciò, però, c'è bisogno che anche il mondo della produzione faccia la propria parte, immettendo sul mercato beni riciclabili o degradabili. Solo così potremo raggiungere risultati ancor più eccezionali nella difesa dell'ambiente».
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