Raccolte cento firme per salvare i patronati dai tagli del Governo

Ieri un gazebo davanti all’Inps, sabato in piazza dei Martiri «Vogliono cancellare i servizi gratuiti per i cittadini»
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Un centinaio le firme raccolte ieri mattina in difesa dei patronati. È il frutto della prima delle tante uscite (la prossima si svolgerà sabato in piazza dei Martiri), pensate per sensibilizzare la popolazione sugli effetti della Legge di stabilità. Una legge che porterà a un taglio dei fondi tale da mettere a rischio il futuro di questi enti.

Sfidando il maltempo, Federica, Genny, Mara ed Elisa, dipendenti dell’Inca Cgil e Inas Cisl, si sono presentate davanti alla sede dell’Inps di Belluno alle 9, munite di un piccolo gazebo per ripararsi dalla pioggia. Una scelta, quella dell’Inps, che non arriva a caso: «Siamo qui», dicono in coro, «perché la nostra attività è legata a quella dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. Quotidianamente ogni operatore dei patronati fa dalle 20 alle 30 pratiche: è chiara, quindi, l’importanza del compito che ci viene affidato e che viene svolto in modo completamento gratuito. Ma questo potrebbe non essere più possibile, se dovesse passare la Legge di stabilità, che prevede una drastica riduzione delle risorse ai patronati».

Ed è per fermare questo taglio che tutti i patronati hanno deciso di scendere in piazza, avviando una raccolta firme. Da diverso tempo è partita la campagna all’interno delle singole strutture, «un’iniziativa che ha riscosso un notevole riscontro», dicono le operatrici. Quello che resta è appunto raccogliere il consenso di tutti gli altri. «Io sono già in pensione», dice Pietro, mentre firma la petizione, «ma per inoltrare la richiesta mi sono rivolto al patronato. Lo Stato dice di voler diminuire la burocrazia, invece l’aumenta e la mette pure a pagamento. Per questo presto me ne andrò da questo Paese pieno di tasse e senza alcun servizio». Si dice convinta sostenitrice dei patronati anche Claudia, che ben volentieri si ferma per dire no ai tagli. «Mi rivolgo al patronato per mia mamma e mia sorella e mi sono sempre trovata bene. L’alternativa è andare dal commercialista, ma costa troppo. Per questo servono i patronati». Molte le persone che si sono dette contrariate da questa manovra governativa: «Mi sono trovata bene al patronato e non trovo giusto che vengano tagliati», conclude un’altra cittadina.

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