Radioterapia dopo l’intervento al seno, con la nuova tecnica a Belluno basta una settimana

All’ospedale San Martino al via una tecnica innovativa

Il primario Magli: «Si risparmiano così i raggi al cuore»

Pda

Tumore alla mammella: nell’Ulss Dolomiti al via una tecnica innovativa di radioterapia che consente di concludere il ciclo di cura in una sola settimana, con importanti benefici per la donna sia in termini “logistici” per risparmio di tempo e spostamenti sia dal punto di psicologico, sia in termini di “risparmio” dei tessuti circostanti riducendo gli effetti collaterali, a parità di efficacia. Alessandro Magli, direttore della Radioterapia dell’Ulss Dolomiti, spiega che «nel tumore al seno iniziale (non metastatico), la chirurgia è l’atto terapeutico più importante: senza l’intervento chirurgico è impossibile curare la malattia. Ma da solo, nella maggior parte dei casi, non è sufficiente: radioterapia e terapia medica sistemica hanno un ruolo importantissimo per aumentare le chance di sopravvivenza e guarigione. In generale, non c’è quasi mai un “protagonista” assoluto e il trattamento contro il cancro è fatto da più persone e da più approcci che, combinati, riducono il rischio che la malattia possa ripresentarsi negli anni».

Tra questi approcci rientra la radioterapia della mammella e/o dei linfonodi che viene eseguita, nella maggioranza dei casi, in donne trattate con la chirurgia conservativa. «La radioterapia al seno sta subendo negli ultimi anni un’importante evoluzione in termini di personalizzazione dei trattamenti. Oggi», prosegue il primario, «il trattamento di radioterapia si adatta sempre meglio alle esigenze cliniche delle singole pazienti, con conseguenti miglioramenti non solo in termini di risultati oncologici, ma anche di riduzione degli effetti collaterali. Per questo motivo sono stati sviluppati schemi di trattamento sempre più rapidi, con un minor numero di sedute e con aree di trattamento sempre più localizzate. Tutto questo è possibile solo grazie alla continua ricerca e all’evoluzione tecnologica».

Grazie alle nuove tecnologie, unite alle competenze dei professionisti, nel centro di Radioterapia oncologica di Belluno sono state introdotte innovative metodiche di trattamento nel tumore della mammaria, il cui obiettivo è limitare gli effetti collaterali del trattamento e migliorare la qualità della vita delle donne. «Tra queste l’irradiazione parziale della mammella (PBI): dove per pazienti selezionate in base alle linee guida nazionali ed internazionali, il seno operato viene irradiato in modo parziale con fasci esterni. Le dimensioni limitate del campo di radioterapia e l’utilizzo della intensità modulata (Imrt) consentono di risparmiare i tessuti sani circostanti e il trattamento può essere eseguito in una settimana solo – 5 sedute. Con altri tipi di trattamento le sedute sono 15 o 25 a parità di efficacia».

La tecnologia di recente acquisizione permette inoltre di risparmiare al massimo i raggi al cuore riuscendo ad erogare il trattamento sfruttando il movimento toracico del respiro. In altre parole viene chiesto alla paziente di compiere un inspiro profondo e di trattenerlo per almeno 15 secondi, durante i quali verrà erogata la dose di radioterapia.

Non meno importante viene utilizzata la tecnica che consente di modulare l’irradiazione sulla mammella ricostruita dopo una mastectomia e risparmia protesi/espansore, garantendo la stessa efficacia terapeutica delle tecniche tradizionali.

«Un altro importante passo avanti per la nostra Radioterapia al servizio delle donne, che ci fa essere all’avanguardia nelle cure proposte, come i maggiori centri di radioterapia italiani», commenta la direttrice generale, Maria Grazia Carraro «per un territorio come il nostro caratterizzato da grandi distanze, poter concludere il trattamento in una sola settimana ha un impatto importante in termini di risparmio di tempo e chilometri percorsi. Ma penso soprattutto al valore psicologico di questa tecnica innovativa che consente di chiudere un capitolo della propria vita in poco tempo. E ricominciare». 

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